In breve del 4 Novembre 2014

04/11/2014

Anticipi Pac, 59  milioni e mezzo dall’Arpea
L’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura (Arpea) potrà utilizzare 59.500.000 euro per erogare agli agricoltori anticipi fino al 50% dei pagamenti diretti relativi alle domande presentate nel 2014. Lo ha deciso ieri la Giunta regionale, che ha anche approvato lo statuto della Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese. Il nuovo organismo, che sostituirà le società Tenuta Cannona e Creso, messe in liquidazione dalla legge finanziaria regionale 2013, intende riservare particolare riguardo alla qualità delle produzioni ed alla sostenibilità delle tecniche e delle tecnologie applicabili nel settore agroalimentare, in modo da favorire la crescita economica, sociale e culturale degli addetti alla filiera, le interconnessioni con l’ambiente, la tutela e la valorizzazione del territorio.

Vitelloni francesi in calo di 5 centesimi a Cuneo
Ancora una leggera flessione dei prezzi dei vitelloni Charolaise (fino a 700 kg). Ieri – lunedì 3 novembre -sul mercato di Cuneo sono stati quotati 2,25-2,35 euro al chilo, mentre la settimana scorsa erano a 2,30-2,35 euro. Perdono 5 centesimi al chilo anche i vitelloni maschi di razza Limousine leggeri, fino a 620 kg; adesso sono quotati da 2,55 a 2,70 euro al chilo (da 2,60 a 2,70 euro al chilo la scorsa settimana). In leggera flessione anche i vitelloni maschi Garronesi fino a 650 kg che passano da 2,90 - 3,00 euro al chilo della scorsa settimana a 2,85 – 3,00 euro. Stabili i prezzi delle vacche grasse di prima qualità da 2,05 a  2,55 euro; le femmine Piemontesi della coscia (da 430 a 520 kg) da 3,35 a 3,60; i vitelloni Piemontesi della coscia maschi (oltre 600 kg) da 2,63 a 3,25.

Il prezzo dei cereali e dei semi oleosi
Si confermano i trend rilevati nelle scorse settimane: rialzo tendenziale dei prezzi per il frumento tenero, mentre restano stabili il mais e l’orzo.  Non sembra invece fermarsi la spirale rialzista per il frumento duro, le cui quotazioni continuano a crescere. In aumento anche i semi oleosi.

Il frumento tenero panificabile nazionale ha superato ormai i 190 euro/t su tutte le piazze. A Milano la chiusura è stata di 190,50 euro/t (+1 euro/t), a Bologna di 191 euro/t (+2 euro/t). Aumentano anche le altre categorie merceologiche, e in particolare i frumenti da foraggio (+4 euro/t) che ora quotano circa 175 euro/t per via degli aumenti del prodotto d’importazione. Restano invariate le farine, ma crescono i sottoprodotti, segno di una lieve ripresa dei consumi zootecnici in vista delle festività natalizie.  Nel corso della settimana i mercati a termine internazionali hanno vissuto momenti di alti e bassi, ma il risultato netto è comunque un recupero rispetto ai minimi di settembre. A Parigi il future di novembre ha chiuso venerdì a 172,25 euro/t, a Chicago (dicembre) a 530,6 cent/bushel (156 euro/t). Il timore di ulteriori rialzi sta spingendo gli operatori ad acquistare titoli, con il risultato che al di là dei dati fondamentali del mercato (rallentamento delle esportazioni USA) i prezzi restano sostenuti.

Sul mercato fisico le quotazioni sono tendenzialmente in rialzo, anche grazie alle buone performance dell’export comunitario. Il frumento francese fob Rouen valeva venerdì 175 euro/t.

Chi sperava in una ripresa del mais sarà sicuramente rimasto deluso: le quotazioni restano invariate (Bologna: 163,50 euro/t) o addirittura in leggero calo (Milano: 153,50 euro/t, ossia -2 euro/t). L’indeterminatezza del mercato nazionale riflette d’altronde la situazione delle piazze internazionali, e in particolare del Matif, sul quale l’andamento del future di novembre ha avuto un andamento molto volatile. L’ultima chiusura di Parigi è stata di 143,75 euro/t, mentre il future di dicembre del Cbot ha chiuso a 376,6 cent/bushel (118 euro/t). Qualche speranza viene dal buon andamento delle esportazioni francesi, che hanno reso possibile il recupero delle quotazioni per pronta consegna (ultimo prezzo fob Bordeaux: 145 euro/t).

Nulla da segnalare per quanto riguarda l’orzo nazionale: il prezzo è rimasto invariato sia a Milano (173,50 euro/t) che a Bologna (178 euro/t). Come per il mais, sono però in aumento le quotazioni per l’orzo francese, che quotava venerdì 159 euro/t reso a Rouen.

I semi oleosi stanno vivendo una fase di netto rialzo delle quotazioni. I semi di soia nazionali hanno guadagnato 13 euro/t a Milano (335,50 euro/t) e 15 euro/t a Bologna (340 euro/t). Anche i semi di girasole sono in aumento: +10 euro/t a Bologna (268,50 euro/t). Questi incrementi sono il riflesso della ripresa della domanda internazionale, che ha portato il future di novembre di Chicago a 1.046,4 cent/bushel (307 euro/t), con forte tendenza da parte degli operatori ad acquistare titoli. Anche i semi di colza sono in forte rialzo: il future di febbraio del Matif ha chiuso venerdì a 344,25 euro/t, ovvero quasi 15 euro alla tonnellata in più rispetto alla settimana precedente.

Confagricoltura Alessandria, lutto per la morte di Eugenio Burnengo
Venerdì 31 ottobre è mancato all’età di 64 anni, dopo una breve malattia, Eugenio Burnengo, presidente della Zona di Acqui-Ovada di Confagricoltura Alessandria. Burnengo era titolare dell’azienda vitivinicola “Villa Montoggia” di Ovada. In Confagricoltura Alessandria è stato prima membro del Consiglio, dal 2004 al 2009 è stato vice presidente provinciale di Confagricoltura, dal 2010 ad oggi presidente della Zona di Acqui-Ovada.