In breve del 25 Novembre 2014

25/11/2014

Assessorato regionale all’Agricoltura, De Paoli confermato alla direzione
Ieri la giunta piemontese ha nominato i nuovi direttori regionali. All’Agricoltura è stato riconfermato Gaudenzio De Paoli, alle Opere pubbliche, difesa del suolo, montagna, foreste, protezione civile, trasporti e logistica va Luigi Robino, alla Sanità è confermato Fulvio Moirano.  Giovanni Lepri dirigerà le Risorse Finanziarie, Laura Bertino Affari Istituzionali e Avvocatura, Gianfranco Bordone la Coesione sociale, Stefano Rigatelli Ambiente, governo e tutela del territorio, Giuliana Fenu la Competitività del sistema regionale, Paola Casagrande Cultura, Turismo e Sport.

 
Il mercato dei cereali e dei semi oleosi
Rispetto alle settimane precedenti sul mercato nazionale non ci sono variazioni di trend degne di nota. I frumenti teneri panificabili (e foraggeri) e l’orzo continuano ad aumentare lievemente, il frumento duro e i semi oleosi restano stabili e il mais continua la sua fase ribassista. I mercati internazionali sono in generale in recupero, soprattutto per la buona performance delle esportazioni comunitarie.

Continua la fase di recupero dei prezzi per i frumenti teneri nazionali di bassa qualità. Il frumento panificabile è aumentato di un euro alla tonnellata sia a Milano (192,50 euro/t) sia a Bologna (192 euro/t). I frumenti biscottieri aumentano da 1 a 3 euro/t, mentre restano invariati i frumenti di qualità superiore per via della concorrenza del prodotto austriaco e tedesco, disponibile a prezzi che vanno dai 245 ai 260 euro/t arrivo molino Nord. A Parigi il future di gennaio sembrava essere tornato nuovamente in una fase di ribasso: a metà settimana le quotazioni si aggiravano attorno ai 172 euro/t. Poi tra giovedì e venerdì c’è un sostanzioso recupero, e il titolo ha chiuso venerdì a 177,75 euro/t. Stesso andamento anche a Chicago per il future di dicembre, anche se il recupero della seconda metà della settimana non ha compensato del tutto le precedenti perdite. La chiusura di venerdì è stata di 547,2 cent/bushel (162,19 euro/t). D’altronde la relativa forza del dollaro USA non aiuta la competitività delle esportazioni, e di conseguenza le quotazioni difficilmente possono sfondare quota 560 cent/bushel. In ogni caso la tendenza non è affatto negativa: in vista di ulteriori possibili rialzi gli operatori tendono ad acquistare titoli per coprirsi in caso di difficoltà sul mercato fisico. In Francia la settimana ha chiuso senza variazioni di nota rispetto a quella precedente: il prezzo Rouen fob per pronta consegna è 179 euro/t. Un elemento di sostegno è dato dalla revisione delle previsioni sugli stock finali di campagna, che passano da 4,4 a 4,3 milioni di tonnellate grazie al buon andamento delle esportazioni francesi (e comunitarie in generale).

I segnali di possibili rialzi che provengono dai mercati internazionali non sembrano avere effetti positivi sulle quotazioni del mais nazionale. A Milano il prezzo è calato di 1 euro/t (147,50 euro/t), a Bologna di 3 euro/t (159 euro/t). Soprattutto nel Nord-Ovest l’offerta di prodotto è tale da non lasciare spazi per un recupero dei prezzi nel breve periodo. Nonostante l’elevata volatilità dei mercati a termine, a livello internazionale le quotazioni si mantengono su livelli stabili. A Parigi il future di gennaio ha chiuso venerdì a 152,25 euro/t, più o meno come la settimana precedente. A Chicago (dicembre 2014) la chiusura è stata 372,6 cent/bushel (118,36 euro/t), con la quale il titolo va definitivamente in scadenza. Le quotazioni successive sono più alte di 10-20 cent/bushel. Infatti, se è vero che i principali compratori (Cina in primis, che ha aumentato le proprie importazioni del 5,2% rispetto a un anno fa) privilegiano per il momento il prodotto del Mar Nero, gli operatori nordamericani contano di poter tornare competitivi nei prossimi mesi anche a prezzi leggermente più elevati rispetto a quelli attuali.  Il mercato fisico francese ha trovato un suo equilibrio a 150 euro/t (fob Bordeaux). Il sostegno deriva, oltre che dall’euro debole, dalla revisione delle stime degli stock, previsti in ribasso rispetto alle stime precedenti.

È un novembre decisamente favorevole per l’orzo nazionale, che può godere di un rinnovato interesse da parte degli acquirenti commerciali e industriali. L’incremento è stato di 2 euro/t sia a Milano (182,50 euro/t) che a Bologna (183 euro/t).  La domanda internazionale, particolarmente dinamica grazie ai massicci acquisti di Cina, Marocco e altri Paesi terzi, ha favorito anche l’aumento dei prezzi per l’orzo francese. L’ultima quotazione per merce resa a Rouen è di 165 euro/t. Evidentemente la debolezza del mais non colpisce l’orzo e i frumenti foraggeri, le cui disponibilità sono previste per il medio periodo in calo, anche per le gelate precoci in Russia e negli USA.

L’Ente Risi rileva che rispetto a un anno fa le vendite di riso risultano in aumento di 87.141 t (+24,6%), così ripartite: +48.186 t di medi e lunghi A, +24.787 t di tondi e +14.168 t di lunghi B. Per quanto riguarda il commercio internazionale il totale dell’import dell’Unione europea è di 175.513 t, base lavorato, in calo di 11.181 t (-6%) rispetto a un anno fa. Nel complesso – rileva l’Ente Risi - le importazioni di riso semigreggio risultano in aumento di 8.134 t (+8,2%). Alla Borsa Merci di Vercelli sono in aumento le quotazioni dell’Arborio (+ 50 euro, con prezzo fissato a 600-625 euro/t) e del Thaibonnet (+ 5 euro, con prezzo a 255-265 euro). Invariate le altre quotazioni. Sui mercati internazionali è in calo il Vietnam 5% (-20 dollari/t, con quotazione a 415 dollari), il Pakistan 5% (-10 dollari/t, con prezzo a 390 dollari ) e il Thai 100% B (-5 dollari/t , ora a 420 dollari).

Il mercato nazionale per i semi oleosi sembra mantenere una posizione attendista. A Milano i semi di soia nazionali sono aumenti di 5 euro alla tonnellata (340,50 euro/t). A Bologna tutto invariato per soia (345 euro/t) e girasole (273,50 euro/t). A Chicago il trend per i semi di soia (gennaio 2015) è positivo; la chiusura di venerdì è stata di 1.039 cent/bushel (307,93 euro/t) dopo una settimana partita in ribasso. Andamento positivo per i semi di colza a Parigi: il future di febbraio 2015 quota ora 339 euro/t.