Agriturismo, Melacca (Agriturist- Confagricoltura): «Siamo la storia ma anche il futuro di un settore fondamentale dell'agricoltura e del turismo italiani. Appuntamento il 16 ottobre ad Expo»

05/10/2015

“Quest’anno si festeggiano i 30 anni della legge 730/85 (la prima legge che ha regolato l'agriturismo italiano) ed i 50 anni di Agriturist (la prima associazione costituita su iniziativa di Confagricoltura). Dal nome di Agriturist è derivata la parola agriturismo, proprio per riunire e coordinare aziende agricole in un sistema di turismo particolare, capace di trasmettere i valori dell’agricoltura e della natura per tutti, promuovendo e valorizzando la vacanza sostenibile e naturale. Il prossimo 16 ottobre all’auditorium Expo di Palazzo Italia, abbiamo organizzato il nostro XII forum per fare il punto sull’agriturismo oggi”. Lo ha detto Cosimo Melacca presidente di Agriturist (Confagricoltura), ricordando le ‘date storiche’ che hanno contrassegnato la nascita del turismo in agricoltura.

“La migliore conferma della bontà dell’intuizione che ha portato alla nascita di Agriturist – continua Melacca - sono i dati dell’estate 2015, in crescita media del 15%, che hanno consolidato la vacanza in agriturismo come “destinazione”, piuttosto che come semplice ospitalità. C’è stata una ripresa, seppure in maniera differenziata tra regioni, del flusso domestico e un incremento degli arrivi stranieri in particolare francesi, seguiti da tedeschi, inglesi e spagnoli. Il 56% dei turisti soggiorna tra le 3 e le 5 notti e il 22% almeno 6 notti”. Un’offerta assolutamente in linea con la clientela di riferimento composta per il 36% da famiglie con bambini, il 30% da coppie con meno di 55 anni, il 15% da coppie con più di 55 anni e il 15% circa gruppi organizzati. L’agriturismo è diventato “ambasciatore” della cultura locale, nell’ambito di un turismo rurale e lento.

Le ragioni della scelta della vacanza agrituristica, sulla base di un’indagine effettuata nelle aziende associate, sono l’enogastronomia, seguita dalla visita culturale, dalla vacanza al mare e dalla visita a parenti ed amici. Per Agriturist un risultato significativo perché mette inequivocabilmente in evidenza la forza dell’associazione tra ospitalità, territorio, tradizioni, cultura e identità locale. Non è un caso, infatti, che il 60% delle strutture abbia organizzato, per l’estate, iniziative e eventi per l’intrattenimento e l’avvicinamento dei turisti alla cultura locale: corsi di cucina, degustazioni di vino, olio e birra artigianale, “Teatro in corte”, mostre d’arte, concerti e anche attività di trekking ed equitazione.

Se in Italia molti territori mantengono vivo un modello rurale equilibrato - ricorda Agriturist - è anche grazie all’agricoltura e ai suoi imprenditori, che sono stati capaci di innovare conservando intatti i valori materiali e immateriali delle campagne italiane. Ma è l’agriturismo ad essere riuscito a promuovere e diffondere le diverse identità territoriali. “La forte domanda di vivere un’esperienza ‘naturale’, distaccandosi dalle dinamiche frenetiche e stressanti – conclude Melacca - ha fatto proliferare, purtroppo, anche il fenomeno dell’abusivismo, attività senza licenza e senza controlli, che non hanno tracciabilità fiscale, né copertura assicurativa per gli ospiti, che va assolutamente combattuto”.