Lotta al brusone del riso

28/09/2015

Le aziende risicole manifestano forte preoccupazione in merito alla notizia circolata recentemente e diffusa con un comunicato diramato da Agrinsieme ai Ministeri competenti, in merito al rifiuto da parte della Direzione Generale per la Sanità e la Sicurezza alimentare della richiesta di autorizzazione definitiva da parte della Commissione europea del Triciclazolo, fungicida attualmente impiegato per la lotta al brusone del riso (Magnaporthe grisea). La molecola risulta essere la più efficace attualmente presente sul mercato per contrastare gli attacchi di brusone. Il diniego è dovuto ad una insufficienza di documentazione e di dati comprovanti gli effetti che tale sostanza potrebbe avere sull’uomo e sull’ambiente secondo quanto richiesto dai Regolamenti comunitari. Occorre considerare però che buona parte del prodotto viene importato in Unione Europea da Paesi terzi (Thailandia, Cambogia, India, Vietnam) in cui il fitofarmaco è utilizzato e inevitabili residui anche minimi del principio attivo sono comunque presenti nel prodotto. Un tale provvedimento comporterebbe per i risicoltori italiani (ed europei) una ingente perdita di raccolto (25-50% della produzione in funzione della sensibilità della varietà) e un forte decadimento a livello qualitativo del prodotto nelle aree interessate dagli attacchi di brusone. Varietà come Carnaroli e Arborio maggiormente commercializzate sul mercato interno, risulterebbero fortemente penalizzate. Ci si è rivolti pertanto al Ministero della Salute per sottolineare le forti conseguenze negative che avrebbe il rifiuto dell’autorizzazione sull’intero comparto produttivo sottolineando il fatto che non avrebbe senso negare l’utilizzo del Triciclazolo in UE e successivamente importare risone contenente tracce della stessa molecola.

Gian Luca Michelone