Digestato assimilato a rifiuto: storia chiusa

08/10/2015

La Giunta regionale delibera secondo quanto Confagricoltura Alessandria aveva proposto nel 2010

Forse non tutti sanno che in una piovosa giornata di alcuni anni fa una delegazione di Confagricoltura Alessandria rappresentata dall’allora presidente provinciale Gian Paolo Coscia aveva avuto un confronto con l’assessore regionale Claudio Sacchetto per cercare di dirimere la questione legata all’assimilazione del digestato ai rifiuti.
La norma regionale prevedeva infatti che quando un biodigestore anaerobico era quotidianamente alimentato in modo esclusivo da biomasse agricole provenienti da colture dedicate e da sottoprodotti oppure in misura superiore al 50% da questi materiali, il digestato in uscita dall’impianto assumeva la connotazione di rifiuto. Sia chiaro: si trattava di una classificazione esclusivamente teorica, completamente slegata dall’eventuale contenuto di materiali pericolosi nel digestato.
Lasciamo immaginare ai lettori quali e quanti siano stati i problemi amministrativi e tecnici legati all’utilizzazione agronomica del digestato, considerato universalmente ottimo fertilizzante apportatore di quella sostanza organica la cui carenza nei suoli è il principale imputato della desertificazione di vaste regioni un tempo assai fertili.
Oggi, dopo “soli” 5 anni di discussione, dopo che molti imprenditori e associazioni hanno fatto sentire la propria voce autorevole, la Regione Piemonte, sulla scia della bozza di normativa nazionale all’esame dell’Unione Europea da poco più di un anno, ha deliberato di spezzare il binomio “digestato da biomasse = rifiuto”, assumendo una decisione tanto attesa dai molti imprenditori che hanno scelto la strada della produzione delle energie rinnovabili.
Ecco qui il comunicato stampa regionale.
Facilitare le valutazioni sulla classificazione del “digestato”, materiale generato dal processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas per poterlo reimpiegare in agricoltura: è quanto ha stabilito la Giunta regionale del Piemonte con una delibera adottata nella seduta odierna (n.d.r. 5 ottobre).
La diffusione degli impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas da fonte rinnovabile – ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggiaha raggiunto quote significative in Piemonte, e per tale motivo si è ritenuto necessario approvare delle linee guida rivolte al rispetto ambientale del nostro territorio”. Fino ad oggi, a causa della mancanza di univoci parametri di riferimento, non è sempre stato agevole individuare la natura del materiale di risulta del processo di digestione: il “digestato”.
Al fine di facilitare le valutazioni tese a una corretta classificazione, la Regione Piemonte ha approvato le “Linee guida per la classificazione del digestato come sottoprodotto ai sensi dell’articolo 184 bis, comma 1 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, e per la sua utilizzazione agronomica”.
Il provvedimento si rivolge alle amministrazioni provinciali con l’intento di supportarle nell’applicazione della normativa nazionale in materia di sottoprodotti, fornendo loro elementi per una valutazione caso per caso nell’ambito delle procedure autorizzative di legge.
Questo è quanto; la Delibera regionale è dell’inizio di ottobre; sicuramente gli interessati si rivolgeranno all’Amministrazione Provinciale per gli adempimenti del caso. Sarà d’ora in poi più semplice distribuire digestato nelle nostre campagne a tutto vantaggio della fertilità dei suoli e della ulteriore razionalizzazione dell’uso di fertilizzanti.

Marco Visca