Prodotti fitosanitari in agricoltura

13/01/2015

Nel periodo 2000-2012 (ultimi dati pubblicati dall’ISTAT), l’impiego di prodotti fitosanitari nell’agricoltura italiana ha evidenziato complessivamente una sensibile riduzione quantitativa. Lo rileva il Centro Studi di Confagricoltura che in un report evidenzia come, nel 2012 rispetto al 2000, siano state somministrate alle colture circa 20 mila tonnellate in meno di prodotti fitosanitari, pari a una diminuzione del 12,9% (tabella 1).

Notevolmente più marcato il ridimensionamento della quantità di principi attivi somministrata attraverso i diversi prodotti fitosanitari, che registra un decremento del 22,5% (tabella 2). Ciò significa che, nel tempo, la concentrazione dei principi attivi nei diversi prodotti tende a diminuire.

Aldilà della tendenza complessiva, le tabelle 1 e 2, evidenziano alcune significative evoluzioni nelle diverse categorie di trattamento: sensibile diminuzione di insetticidi-acaricidi, fungicidi ed erbicidi; aumento dei prodotti “vari (di nuova generazione a destinazione polivalente o per parassiti non riconducibili alle categorie precedenti); e soprattutto, sia pure per valori assoluti ancora contenuti, dei prodotti compatibili con la coltivazione biologica. L’esame degli impieghi anno per anno evidenzia anche rilevanti variazioni dovute all’andamento climatico stagionale. L’uso delle trappole presenta un forte incremento nella parte centrale del periodo considerato per poi ridimensionarsi nell’ultimo triennio. Una misura orientativa di quanto le tendenze decrescenti/crescenti nell’impiego delle diverse categorie prodotti fitosanitari (per quantità di principio attivo) siano strutturali, progressive e non (estremi del periodo) e la media dei dati di tutti gli anni del periodo (media del periodo): nell’ipotesi teorica di una tendenza costante, i due dati dovrebbero coincidere (coefficiente di scostamento = 0). Il coefficiente di scostamento da tale ipotesi è, per tutte le categorie di principi attivi fitosanitari, prossimo a 0,10, salvo che per le trappole e i prodotti di nuova generazione che registrano valori sensibilmente maggiori (tabella 3).

Va peraltro considerato che parte del diminuito impiego di prodotti fitosanitari, anche se in maniera limitata, dipende dalla riduzione della superficie agricola utilizzata (SAU). Difatti, confrontando i dati relativi alla SAU degli ultimi Censimenti dell’Agricoltura (2000-2010) e i dati sull’impiego di fitosanitari degli stessi anni, si rileva che la quantità di principi attivi somministrati per ettaro di SAU nazionale è diminuita del 7,8% a fronte di una riduzione complessiva del 10,3% (tabella 4).

L’ISTAT, a proposito delle somministrazioni per ettaro, rileva i dati riferiti alle sole superfici coltivate “trattabili (seminativi e coltivazioni legnose agrarie). Nel triennio 2010-2012 si è registrata una riduzione per tutte le categorie di principi attivi fitosanitari, pari nell’insieme a -18,4% (tabella 5).

Il grado di tossicità dei prodotti fitosanitari somministrati, nel triennio 2010-2012, evidenzia complessivamente una leggera tendenza alla diminuzione per i “molto tossici e tossici”, dovuta essenzialmente ai “vari”, mentre sono in netto aumento gli erbicidi, sia pure per valori assoluti contenuti. L’impiego di prodotti “nocivi o “non classificabili presenta, per tutte le categorie, andamento contrastante.

La riduzione nell’impiego di fitofarmaci in agricoltura, soprattutto dei “tossici e molto tossici”, produce effetti favorevoli sulla spesa delle aziende agricole, sull’inquinamento ambientale, sulla salute dei consumatori e degli agricoltori. Per assicurare adeguata protezione delle colture limitando le quantità somministrate, la ricerca punta su nuovi principi attivi che associno l’efficacia alla minore tossicità, e su componenti complementari del fitofarmaco in grado di migliorarne la persistenza sulla coltura nel tempo, riducendo la frequenza dei trattamenti. E anche molto importante la competenza degli agricoltori nell’eseguire correttamente i trattamenti, anche grazie all’utilizzazione di macchine irroratrici che assicurino una distribuzione ottimale dei fitofarmaci riducendo gli sprechi.

Marco Visca