Greening: diversificazione colturale

04/02/2015

Riepiloghiamo le indicazioni e le valutazioni, illustrate nel corso dei seminari abbinati alle Assemblee di Zona dello scorso mese di gennaio, relative al greening e in particolare all’aspetto della diversificazione colturale.

La diversificazione è obbligatoria per le aziende con più di 10 ettari a seminativo.
Se i seminativi hanno estensione tra 10 e 30 ettari sono richieste due colture e la principale non può superare il 75% della superficie a seminativo.
Tre colture invece se i seminativi hanno estensione superiore a 30 ettari; in questo caso la principale non può superare il 75% della superficie e la somma delle superfici delle due colture di maggiore estensione non può superare il 95% del totale della superficie a seminativo.
Sono escluse:
• Le aziende con seminativi occupati per più del 75% da foraggio o da terreni a riposo o una combinazione di tali usi.
• Le aziende con superficie ammissibile rappresentata da più del 75% da foraggio, prato permanente e colture sommerse (riso) o una combinazione di tali usi.
In questi casi gli ettari a seminativo restanti devono essere inferiori o pari a 30. In caso contrario la diversificazione deve essere applicata integralmente a tutti i seminativi.
La definizione resa nota da AGEA di “superfici utilizzate per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio” è la seguente: le superfici sono considerate utilizzate per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio qualora vi sia prevalenza di specie erbacee, poliennali o annuali autoriseminanti o una loro combinazione, che sono tradizionalmente presenti nei pascoli naturali o solitamente comprese nei miscugli di sementi per pascoli o prati. Sono comprese le superfici coltivate in purezza con le predette specie erbacee poliennali o annuali autoriseminanti. Vengono pertanto esclusi il mais da foraggio e, probabilmente, gli erbai intercalari.
Sottolineiamo che la diversificazione è un concetto diverso da quello di rotazione.
L’agricoltore non deve necessariamente dimostrarne la rotazione/avvicendamento, ma “solo” la presenza contemporanea di due/tre colture nell’azienda.
Le due/tre colture possono essere poste anche in corpi aziendali distinti e tra loro lontani.
Le colture si intendono diverse se appartengono a differenti GENERI botanici. Fanno eccezione:
– L’erba o piante erbacee da foraggio che sono considerate stessa coltura anche se appartenenti a generi diversi;
– cucurbitacee (zucche, zucchine, meloni, angurie), solanacee (pomodoro, patata, ecc.) e brassicacee (cavoli, colza, ecc.) nell’ambito delle quali le specie diverse anche se appartenenti allo stesso genere sono considerate colture differenti;
– la coltura invernale e primaverile anche se appartengono allo stesso genere sono colture diverse.
Sulla base di queste indicazioni vengono considerate stessa coltura:
– il grano tenero e il grano duro (genere Triticum);
– la veccia e la fava (genere Vicia);
– loietto e trifoglio: genere differente ma piante erbacee da foraggio.
Sono invece colture diverse:
– il grano tenero/duro (genere Trtiticum) e l’orzo (genere Hordeum);
– pomodoro, patata, melanzana (stesso genere ma specie diverse della famiglia solanacee);
– i terreni a riposo sono considerati una coltura.
Ulteriori specifiche fornite da AGEA Coordinamento ci consentono di capire in caso di presenza di più colture quale deve essere considerata coltura principale e pertanto diversificante.
La coltura principale deve innanzitutto essere presente nel periodo che va dal 1° aprile al 9 giugno. Potrà quindi essere una coltura a semina autunnale alla fine del ciclo colturale o una coltura a semina primaverile all’inizio del ciclo.
Se in questa finestra sono presenti due colture, la coltura principale sarà, in linea generale, quella con il ciclo vegetativo più lungo.
Tuttavia le colture da granella sono sempre considerate coltura principale nei confronti di colture con altra destinazione.
Qui di seguito qualche esempio di possibile successione colturale con l’individuazione della coltivazione principale:
• loietto – mais da trinciato: la coltura principale sarà il loietto (ciclo più lungo);
• loietto – mais da granella: la coltura principale sarà il mais (in quanto coltura da granella);
• triticale (insilato) – soia/mais/sorgo (insilato): principale sarà il triticale (ciclo più lungo);
• triticale (insilato) – soia/mais/sorgo(granella): la principale sarà la coltura da granella;
• orzo da granella – mais da granella = la principale sarà l’orzo (ciclo più lungo).

Roberto Giorgi