Indagine sui flussi turistici del 2014 in provincia di Alessandria

15/05/2015

Nel consegnare i dati relativi all’indagine sulle presenze turistiche nel 2013 in provincia di Alessandria, si era  sottolineato come una analisi attenta e utile imponesse (e imponga, sempre) una valutazione circostanziata e proiettata comunque sul lungo periodo. E’ evidente come, nell’ultimo decennio, nel nostro territorio, favoriti anche dalla esponenziale crescita del settore extralberghiero e da una massiccia e capillare politica di promozione, interesse e presenze siano aumentati in maniera estremamente significativa. La frenata evidente di quest’ultimo periodo non muta certo gli scenari del settore ma piuttosto impone qualche riflessione, qualche correzione di rotta, qualche esame di coscienza, soprattutto in relazione alla salute del turismo nel resto della regione, dove si registrano peraltro segnali contrastanti, dalla crescita dei bacini della ATL di Torino, Novara, Langhe e Roero, Cuneo e Asti, alla contrazione di quella di Vercelli e Valsesia, quella dei laghi e quella appunto dell’alessandrino.

Rispetto al 2013, il dato assoluto sui cui ragionare, per quanto attiene la provincia di Alessandria, è un -2,14 per gli arrivi e un – 4,09 per le presenze.  Numeri che non devono suscitare allarmismo,  considerando, tra l’altro alcuni aspetti rilevanti come, per esempio, la lieve ma significativa riduzione degli esercizi alberghieri con la conseguente diminuzione dei posti letto a disposizione, passati da 6073 nel 2013 a 5904 nel 2014.

Potremmo dire che, a prescindere da una situazione che in Piemonte, vive di esperienze diverse tra loro, con politiche e strategie differenti, il turismo in provincia di Alessandria sta cambiando pelle. Effetto dell’offerta che ha saputo catturare nuove fette di utenza e rendersi dunque più fruibile, con uno spirito e un’intraprendenza davvero notevoli, se si considera che nel settore extralberghiero le strutture (B&B e agriturismi, in primis) sono passate da 445 a 473, con una crescita di opportunità distribuita omogeneamente su tutto il territorio, attraendo turismo da regioni italiane vicine ma anche considerevolmente lontane, da tutta Europa (costante la presenza di tedeschi, svizzeri e olandesi) e ancora da Usa e Cina, con un incremento del + 15,74 negli arrivi e il 2,88 nelle presenze.

A proposito di turismo internazionale, efficace si mostra la politica di promozione nei confronti della Cina che frequenta strutture alberghiere che extra alberghiere, con particolare attenzione al casalese e all’alessandrino e senza particolari distinzioni tra alberghiero ed extra alberghiero.

Relativamente alle diverse zone del nostro territorio, Acqui Terme registra una contrazione negli arrivi e nelle presenze, compensata, anche qui, da una buona tenuta del turismo extraeuropeo, così come Casale Monferrato, meta di molti statunitensi. Lo stesso dicasi per Alessandria, destinazione preferita per il turismo di prossimità (Piemonte, Liguria e Lombardia) ma anche del turismo proveniente da Brasile e, appunto, Usa e Cina.

Vorremmo considerare questo 2015, e le riflessioni sul 2014, come qualcosa d’interlocutorio. La ormai indifferibile questione relativa alla ridefinizione di compiti e funzioni in materia turistica, peraltro ancora di competenza provinciale, costringe a lavorare in una prospettiva di medio termine, in cui molte attività sono in allarmante fase di standby . Si pensi alla gestione del settore delle professioni turistiche, indispensabili supporti per una politica di promozione del territorio; si pensi alla carenza di risorse umane e finanziarie e si pensi infine agli stessi uffici che hanno provveduto a raccogliere, organizzare e proporre questi dati che continuano a svolgere un’attività fondamentale per l’analisi e la programmazione in una settore così significativo.