Riforma PAC - In una situazione ancora poco definita la UE proroga le scadenze e parte la ricognizione preventiva

07/05/2015

La Commissione europea ha autorizzato gli Stati membri a prorogare al 15 giugno la data di scadenza per la presentazione delle domande di aiuto per i pagamenti diretti (PAC). In teoria ci sarebbe un mese in più per redigere e trasmettere le domande uniche; in realtà questa proroga annullerebbe la possibilità di presentare domande di modifica che nelle passate stagioni era utilizzabile fino al 31 maggio senza penalizzazioni e fino al 9 giugno con riduzioni relativamente piccole. Per questo motivo la proroga consente ad oggi una settimana scarsa di vera dilazione. In merito a questo problema è stato richiesta alla commissione di spostare anche il termine per le modifiche senza penalizzazioni al 30 giugno. La proroga si applica anche ai pagamenti per superficie concessi nell’ambito dello sviluppo rurale. Il Ministro delle Politiche Agricole ha comunque commentato positivamente la decisione, confermando indirettamente l’adesione dell’Italia alla proroga anche se l’accoglimento non è stato ancora ufficializzato. La decisione comunitaria di prorogare le scadenze rende evidente, d’altro canto, la realtà di una riforma complessa e farraginosa che diventa sempre meno gestibile man mano che vengono rese note le regole applicative. Queste spesso aggravano anziché chiarire i dubbi di chi deve gestire materialmente l’applicazione della riforma. Oggi la situazione nella nostra regione vede le norme per la gestione dei piani colturali ancora incomplete, regole e manuale per il fascicolo aziendale congelate in attesa dell’applicazione di una legge regionale, già varata, di effettiva semplificazione che però evidentemente trova qualche resistenza; applicativi per la domanda unica non ancora attivi; prospettive per il PSR tutte da definire; piano assicurativo nazionale in gran ritardo con norme inapplicabili. In questo panorama piuttosto preoccupante abbiamo comunque alcune novità. In questi giorni è finalmente partita la cosiddetta ricognizione preventiva, le cui modalità sono state evidenziate da Agea – Coordinamento in una sua circolare e che risulta indispensabile per l’attribuzione agli agricoltori in attività dei nuovi titoli nella campagna 2015. Con questa operazione, da compiersi a cura del CAA Confagricoltura attraverso il SIAN è possibile verificare la specifica fattispecie in base alla quale l’agricoltore ha diritto a ricevere la prima assegnazione dei titoli all’aiuto, nonché notificare le modificazioni e le trasformazioni aziendali intervenute prima della presentazione della domanda di attribuzione dei titoli, rilevanti ai fini dell’attribuzione stessa. Si potrà infine registrare l’eventuale cessione assieme a tutta o parte dell’azienda del “requisito 2013” ossia del requisito di aver presentato una domanda unica nel 2013 per poter accedere al nuovo regime. Ricordiamo invece che la cessione (sempre con tutta o parte dell’azienda) del “pagato 2014” per l’assegnazione dei titoli, operata ai sensi degli articoli 20 o 21 del reg 639/2004 sarà invece gestita nell’ambito della domanda unica.

Roberto Giorgi