UE-Vietnam: un accordo di libero scambio che danneggia il riso italiano

06/08/2015

80 mila tonnellate di riso vietnamita potranno essere importate ogni anno nell'Unione Europea senza pagare dazio

"Ancora una volta l'Unione europea usa il riso come merce di scambio in un accordo commerciale con i Paesi del Sud-Est asiatico". Ha commentato così Confagricoltura la nota della Commissione Europea sulla conclusione del negoziato per l'accordo di libero scambio UE–Vietnam.

L'accordo di massima prevede infatti l'apertura di un contingente d'importazione di 80.000 tonnellate di riso vietnamita esente dal pagamento del dazio doganale.

"La quota 'duty free' accordata dall'UE al Vietnam appesantisce ulteriormente una situazione resa già difficilissima dalla crescita esponenziale delle importazioni di riso dalla Cambogia e dal Myanmar (ex Birmania) esentate dal dazio in forza dell'accordo "EBA" (tutto tranne le armi)", ha dichiarato Fulco Gallarati Scotti, presidente della Federazione Nazionale Riso di Confagricoltura.

"In questo modo - ha sottolineato Gallarati Scotti - arriveranno complessivamente nell'UE nel 2016 non meno di 500.000 tonnellate di riso asiatico esente dal dazio – pari a metà dell'import totale - a prezzi talmente bassi da mettere a rischio le vendite di riso italiano nel mercato europeo, dove il nostro Paese è leader con oltre 500 mila tonnellate commercializzate annualmente, di cui 270 mila in diretta concorrenza con il riso asiatico".

Confagricoltura ha ricordato come la concessione al Vietnam di un contingente d'importazione di riso a dazio zero rappresenti un pericoloso precedente per i negoziati in corso sugli accordi di libero scambio con altri Paesi asiatici, grandi produttori di riso, come Thailandia, Pakistan e India, ma anche con gli USA e con i Paesi del Mercosur.

L'accordo con il Vietnam dovrà ora essere tradotto in documenti legali per la successiva ratifica del Consiglio UE e del Parlamento Europeo. Confagricoltura ha auspicato che in tale occasione sia richiesto alla Commissione Europea di impegnarsi a valutare preliminarmente, nei negoziati presenti e futuri, l'estrema sensibilità del riso a una ulteriore liberalizzazione degli scambi con Paesi Terzi.