Come concimare le colture nell’Operazione 10.1.1 - Frumento tenero e duro

01/09/2016

Con l’approvazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 della Regione Piemonte sono state aggiornate le norme tecniche di produzione integrata che riguardano tutte le colture per le quali è previsto un premio ai sensi dell’Operazione 10.1.1 (la “nuova” versione della 2078, per intenderci).
La concimazione ha subito alcune modificazioni peraltro previste dalle Linee Tecniche Nazionali di Produzione Integrata redatte dal Gruppo Nazionale appositamente costituito.
Chi avesse partecipato ai seminari che Confagricoltura Alessandria ha organizzato nello scorso mese di dicembre e chi avesse consultato le apposite sezioni di questo sito internet www.confagricolturalessandria. it avrà potuto già verificare i principali aggiornamenti delle norme di concimazione.
Il cambiamento più rilevante è che per 14 colture (albicocco, ciliegio, melo, pero, pesco, susino, vite, cipolla, patata, pomodoro da industria, grano tenero e duro, mais, riso e nocciolo) sono state predisposte schede a “dose standard” vale a dire uno schema attraverso il quale con pochi passaggi definire gli apporti di azoto, fosforo e potassio per quelle colture.
Al termine di questo articolo sarà possibile verificare la concimazione a dose standard valida per frumento tenero e duro, mentre nei prossimi numeri ci soffermeremo sulle altre principali colture per le quali è stata realizzata questa scheda.
Occorre subito segnalare che nello scorso mese di febbraio abbiamo già chiesto alla Regione Piemonte che venga ampliato il sistema a dose standard a tutte le colture disciplinate e a premio, visto che tali schede sono state definite a livello nazionale per praticamente tutte le colture. Abbiamo chiesto inoltre che vengano modificati alcuni parametri (ad esempio per il potassio sul riso) che con le attuali norme sono eccessivamente penalizzanti. Ci auguriamo che le nostre richieste possano trovare positivo accoglimento.
Accanto al sistema a dose standard (di cui ci occuperemo oltre) c’è quello del bilancio. Si tratta di un vero e proprio piano di concimazione: si parte dalle analisi del suolo, si considerano gli asporti e le produzioni e, per l’azoto, se la coltura segue una rottura di prato con leguminose di almeno due anni. Da questi parametri si calcola la concimazione.
Ecco: il punto di partenza per determinare la concimazione sono le analisi del suolo: è dal 1995 che vale questo principio. Le analisi del suolo hanno 5 anni di validità e devono essere ottenute almeno entro 12 mesi dall’adesione (sono accettate analisi non più vecchie di 5 anni). E le analisi sono oltre che obbligatorie (la loro mancanza è sanzionabile; ad oggi non se ne conoscono i livelli), assolutamente necessarie per redigere i piani di concimazione previsti dal sistema a bilancio o per l’attuazione della concimazione a dose standard.
È necessaria almeno una analisi per ogni ordinamento colturale diverso presente nell’azienda: costituiscono ordinamenti colturali diversi le colture orticole in serra, le colture frutticole, i seminativi (oltre a tutti i cereali, le oleaginose, le proteiche e le foraggere, qui sono comprese le orticole specializzate e le orticole industriali) il riso in monosuccessione e la vite; un’azienda mista che oltre ai seminativi coltivi anche vite, dovrebbe avere almeno una analisi per i seminativi e una analisi per la vite. Le norme tecniche prevedono anche che le analisi debbano essere effettuate per ogni porzione di terreno effettivamente differente per le caratteristiche di fertilità o di tessitura o di struttura nella stessa azienda.
Le analisi innanzi tutto ci dicono la dotazione del suolo in Fosforo (P), Potassio (K) e Sostanza organica oltre alla composizione in sabbia, limo e argilla (la cosiddetta tessitura). In generale, situazione valida per tutte le colture disciplinate, in caso di dotazione del suolo in Fosforo e/o Potassio elevata, non sono ammesse concimazioni con questi due elementi; se invece i terreni fossero mediamente dotati in Fosforo e/o in Potassio, oppure ne risultassero carenti, i disciplinari ammettono apporti con questi due elementi per lo meno al livello degli asporti, calcolati in base alla produzione media regionale (prevista dai disciplinari) o dalla produzione media aziendale (dimostrabile) delle tre annate precedenti.
In ogni caso Fosforo e Potassio devono essere apportati al terreno, qualora le analisi lo consentano, in pre semina come concimazione di fondo.
Per l’azoto la dotazione del suolo non ha influenza: è molto più importante tenere in considerazione se la coltura segue un medicaio di almeno 3 anni (l’apporto di azoto si riduce di 80 kg) o un prato di trifoglio (ridurre l’azoto di 40 kg) o di prato misto di leguminose e graminacee (riduzione di 30 kg di azoto).
L’azoto nella concimazione di fondo è ammesso esclusivamente con concimi organo-minerali qualora sia necessario apportare anche Fosforo e Potassio; in questo caso non si possono distribuire in pre semina più di 30 kg all’ettaro di azoto; questo apporto deve essere considerato nel calcolo della dose massima di azoto ammessa.
In copertura l’azoto distribuito va frazionato: non sono ammessi apporti azotati superiori a 100 kg/ettaro in un’unica soluzione.
Con il sistema del bilancio, gli apporti azotati non devono superare gli asporti; comunque i disciplinari prevedono valori massimi di apporto calcolati in base alle produzioni medie regionali.
Qualora però l’azienda dimostri (le norme regionali prevedono che la dimostrazione avvenga o con fatture di vendita o con analoga documentazione) che nelle tre campagne precedenti ha ottenuto produzioni superiori a quelle delle tabelle regionali e quindi per ottenere la produzione attesa siano richiesti apporti azotati superiori a quelli limite, questa azienda può superare i livelli definiti utilizzando i criteri contenuti nel Regolamento Regionale 7/R/2001 – direttiva nitrati, anch’esso consultabile in questo sito internet. Occorre anche sottolineare che in caso di utilizzo di effluenti organici (di natura zootecnica, come compost o come digestato) nella concimazione di fondo, l’elemento da tenere in considerazione è l’azoto, la cui efficienza non è mai al 100% salvo per l’azoto minerale, ma varia tra il 30%, il 5% e il 70% a seconda della tipologia di effluente e dell’epoca di utilizzo. In caso di utilizzo di concimazioni organiche si consiglia di sospendere gli apporti fosfo/potassici minerali.
Questo sopra descritto è il metodo del bilancio e vale per tutte le colture disciplinate.
Ma come detto la Regione ha introdotto nei disciplinari il sistema della “dose standard”; abbiamo chiesto che questa metodologia possa essere estesa a tutte le colture.
Per il frumento tenero e duro, la scheda a dose standard è contenuta nella tabella.
Come si vede questo sistema vale per produzioni tra 50 e 70 q/ha, produzioni che nella maggior parte delle situazioni è lecito attendersi. La dose azotata è modulabile a seconda della classe qualitativa della varietà che si coltiva e può essere aumentata o ridotta, tra gli altri parametri, in base al tenore del suolo in sostanza organica (ecco perché è importante nelle analisi questo valore); Fosforo e Potassio possono subire incrementi o riduzioni in base alla dotazione del suolo, ma anche in caso di terreno con dotazione elevata è possibile un minimo di apporto (anche se sappiamo tutti molto bene che distribuire 10 o 20 unità è tutt’altro che facile).
L’azoto, come detto, è opportuno che venga distribuito nella primavera frazionato, anche per una migliore efficacia fertilizzante; nel caso si renda necessario in apporto azotato in pre semina, nella concimazione di fondo, vale comunque quanto è stato definito per il sistema a bilancio sopra descritto.
Le nuove norme tecniche hanno modificato le norme di concimazione adattandole alle necessità qualitative e produttive delle aziende. Sicuramente non sono state semplificate. Per questo motivo è indispensabile che tutte le aziende attraverso il colloquio con i tecnici definiscano al meglio il piano di concimazione per tutte le altre colture, incominciando dal frumento di prossima semina.

Marco Visca


Frumento tenero e duro - Concimazione