Coltiviamo il buon grano di qualitą

02/09/2016

Dalla protesta alla proposta per tutti gli agricoltori

Il mondo cooperativo raccoglie la provocazione lanciata da tutto il mondo agricolo provinciale rappresentato da Cia e Confagricoltura e sfociata nel blocco delle contrattazioni per un mese alla Borsa merci della CCIAA e con l’iniziativa “non semineremo più grano - prezzo pagato troppo basso” e risponde con il progetto “Coltiviamo il buon grano di qualità” coordinato con il Centro Agricolo San Michele, Produttori Mais di Alessandria e Settevie.
Dopo un mese di agitazione, dalla fase di protesta si passa alla programmazione. “La reazione a un andamento di mercato penalizzante, e non solo quello locale, è stata quella di rifiutare future coltivazioni di grano - dice il presidente della Cooperativa Produttori Mais di Alessandria Mariano Pastore - Organismi economici al servizio degli agricoltori, come sono le Cooperative, devono saper far fronte a problemi contingenti e offrire reali e serie opportunità ai produttori”.
Le tre Cooperative, insieme a Confagricoltura e CIA, hanno deciso di far fronte comune per dare il diretto contributo, se non al superamento della crisi del settore, alla sua mitigazione nella nostra provincia.
“Dobbiamo innanzi tutto tentare veramente di produrre qualità - sostiene il direttore della Cooperativa Settevie Fabio Castelli - anche se il significato di questo termine abusato deve essere messo in relazione all’utilizzo che viene fatto del frumento, dobbiamo proporre alle nostre aziende la coltivazione di poche varietà secondo principi agronomici che consentano di raggiungere standard qualitativi e produttivi remunerativi”. “Con il progetto che metteremo in pratica - aggiunge Carlo Vescovo, presidente della Cooperativa Centro Agricolo San Michele – stiamo facendo il primo passo verso un maggiore coordinamento tecnico/economico delle nostre Cooperative che sarà di sicuro vantaggio per tutte le nostre aziende”.
Il progetto “Coltiviamo il buon grano di qualità” intende produrre innanzi tutto masse omogenee di frumento tenero, di dimensioni importanti, che possano rispondere alle esigenze qualitative e quantitative dell’industria di trasformazione, quindi adottare una tecnica colturale che consenta il raggiungimento di quelle caratteristiche merceologiche che sono alla base di ogni contratto agroindustriale.
Riguardo le varietà, sono state identificate le cultivar Bologna, Rebelde e Forcali, che offrono produzioni del livello qualitativo dei grani panificabili superiori/di forza.
L’iniziativa delle tre Cooperative alessandrine di una progettualità congiunta per uniformare parte delle semine di frumento tenero nella nostra provincia trova nelle due associazioni agricole Confagricoltura e Cia due importanti supporti e sostegni. “Il nuovo progetto non è la soluzione ai problemi di mercato che il frumento sta attraversando in tutta Italia – aggiunge Gian Piero Ameglio, presidente della Cia – ma è quanto oggi riusciamo a realizzare, sostenere e promuovere tra i nostri associati e tutti gli agricoltori alessandrini: ottenere masse critiche di frumento consistenti e omogenee e concentrare l’offerta sono condizioni irrinunciabili, cui tutti gli agricoltori devono tendere”. Dello stesso parere è il presidente di Confagricoltura Luca Brondelli che considera un “importante passo avanti l’integrazione tra le cooperative. Questo vale per le tecniche colturali da adottare, con particolare riferimento alla scelta varietale, all’uso di semente certificata, alla cura e difesa della coltura”. Aderire all’iniziativa è molto semplice: occorre contattare le Cooperative (vedi box sottostante) e definire con queste il programma di semina. Condizione inderogabile è l’utilizzo di seme certificato: la risemina di grano di produzione aziendale non è assolutamente ammessa. Questa scelta è estremamente importante: la semente è selezionata, di purezza varietale certa, pulita da impurità e dotata di elevata germinabilità, condizioni che consentono di ridurre la quantità di seme utilizzato; inoltre il seme certificato è già conciato e non richiede ulteriori trattamenti alla semina. Tutte queste caratteristiche della semente certificata consentono la migliore nascita e partenza della coltura. Infine in questo modo viene assicurata la tracciabilità della produzione che nel caso del progetto “Coltiviamo il buon grano di qualità” è fondamentale per ottenere quelle produzioni in quantità e qualità merceologica che le tre Cooperative vogliono raggiungere.
Gli uffici tecnici di Cia e Confagricoltura sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento riguardante il progetto e, qualora fosse necessario, per facilitare i contatti degli agricoltori con le Cooperative.

Marco Visca
Rossana Sparacino


Da sinistra Bernardo Pichetta (presidente) e Fabio Castelli (direttore) della Settevie S.C.A.

Da sinistra Andrea Cavallero (tecnico) e Mariano Pastore (presidente) della Produttori Mais di Alessandria

Da sinistra Franco Orsi (gią presidente) e Carlo Vescovo (presidente) insieme allo staff del Centro Agricolo S. Michele