Le nuove tecnologie e il sistema associativo

29/12/2015

Il Convegno Quadri che si è svolto a Roma il 16 e 17 dicembre scorsi è stato incentrato su temi di attualità e forte impatto per la costituzione della politica sindacale futura.

Da fine Ottocento e per tutto il Novecento tutto era regolato dall’elettricità: economia, consumi, produzione, innovazione e distribuzione della ricchezza. In questi anni stiamo vivendo una rivoluzione della stessa portata: internet.
Come se fossero energia, immagazzinamento dei dati (storage), potenza di calcolo e quant’altro sono offerti e distribuiti dal cloud Computing attraverso applicazioni software.
Al pari della rete telefonica, l’informatica è divenuta un servizio di pubblica utilità accessibile a tutti. Ovviamente, di conseguenza, il business ha subito e subisce grandi trasformazioni su scala globale. Non esiste settore, Paese, attività economica o impresa esente da questo processo. Ed è la Rete ciò che abilita tale processo.
Le applicazioni più comuni che riguardano le imprese agricole ed il mondo associativo, in quanto fornitore di servizi, sono: i servizi dei motori di ricerca, i nuovi dispositivi mobili, le app per il mobile, le piattaforme cloud, l’internet delle cose, le reti a banda larga e ultralarga, i big data, la sicurezza informatica, le piattaforme social, l’e-commerce.
La rivoluzione sta nella produzione e nella erogazione di servizi che sono cambiati fortemente da queste potenti modalità, in termini di elaborazione, utilizzo in mobilità, personalizzazione, gestione dei dati per realizzare nuovi servizi, conoscenza e gestione dell’utenza, assistenza, ridisegno delle competenze e delle risorse umane interne, concorrenza tra fornitori.
Uno degli aspetti da sottolineare è la rapidità finora sconosciuta nei processi di cambiamento; un altro è la globalità ossia esso riguarda l’intera platea economica e sociale.
Vediamo di “snocciolare” per punti quanto introdotto finora:
1. La forza di propagazione delle nuove tecnologie è potentissima. Esse sono in grado di modificare i processi produttivi, di consumo, di relazione in modo molto efficace. La loro forza di innovazione è pari a quella che ha avuto la luce elettrica a inizio Novecento.
2. Sistemi di produzione, logistica, trasformazione e distribuzione, imprese agricole sono tutti ormai interessati da numerose tecnologie che producono conoscenze nuove anche in relazione a oggetti tradizionali, grazie alla innumerevole massa di dati che sono in grado di elaborare e fornire. Anche le associazioni, che producono servizi sindacali e tecnici, sono al centro di questa trasformazione.
3. Occorre svolgere un ripensamento dei processi organizzativi in termini di competenze, ruoli, comunicazione, formazione, obiettivi, combinazione di fattori. È necessario riorganizzare secondo queste nuove logiche, applicando le tecnologie al lavoro. L’output può anche essere tradizionale, cartaceo: questo per venire incontro agli utenti meno avanzati, ma la sua riduzione deve essere invece avanzata.
4. Confagricoltura segue le imprese che utilizzano tecnologia nel loro sviluppo. Queste imprese, che investono e crescono necessitano di servizi digitali, a distanza, personalizzati.
5. Le imprese sperimentano i motori di ricerca, il commercio elettronico, le app, le piattaforme social, l’internet delle cose, i big data ossia quella combinazione di informazioni che consente efficaci politiche di produzione, commerciali e di marketing.
6. La catena del valore cambia con l’applicazione delle tecnologie alla realtà dei servizi: si crea valore da combinazione e lettura dei dati, risultato della digitalizzazione dei processi; si ottimizza il lavoro; si mette a sistema il servizio, si creano flussi di comunicazione efficaci. La comprensione dei dati e la loro gestione dà vita a nuovo valore e nuovi servizi, prima impossibili.
7. La formazione deve mirare a trasporre l’uso delle tecnologie dal privato (dove è molto alto) al professionale (dove è incerto e ridotto, nel nostro mondo).
8. Occorre studiare e capire di nuove tecnologie: quali sono, perché si usano, come si possono applicare.
9. Il 36% dei dati mondiali è già trasmigrato sul cloud; già usiamo il cloud con i nostri dispositivi personali (anche se ne siamo inconsapevoli). Le aziende si spostano sul cloud per gestire in grande flessibilità i propri dati, per accrescere la sicurezza, per ottimizzare i costi.
10. La lettura dei dati, parametrati a riferimenti standard, consente una lettura economica della realtà aziendale. Agricheck è un servizio avanzato che può dare all’impresa informazioni decisive sulla sua realtà produttiva.
11. Anche se non molto rapidamente, la Pubblica Amministrazione italiana sta procedendo nell’implementazione dell’Agenda Digitale. Progressivamente diventano digitali i servizi amministrativi, scolastici, sanitari, turistici, quelli relativi alla giustizia. Le scadenze si susseguono, come è avvenuto anche per il fisco, per la fatturazione, per le ricette mediche, per le iscrizioni scolastiche. Con Confagricoltura 2.0 abbiamo visto che ha segnato un punto di non ritorno nel rapporto amministrativo delle nostre imprese.
12. Nel campo privato, l’AD di Unicredit presentando pochi giorni fa il suo piano di ristrutturazione ha posto l’obiettivo di passare dall’attuale 85% al 90% il numero delle transazioni della clientela effettuate tramite home banking. Ed è esperienza di tutti noi fare una prenotazione, pagare un biglietto, acquistare un oggetto, inviare un messaggio tramite la rete.
13. Come cittadini–utenti ci stiamo abituando e sempre più pretendiamo servizi efficienti, rapidi e personalizzati.
14. Il momento per partire è quello presente, perché tutti, soprattutto le realtà piccole, hanno da guadagnare.
15. La questione della connettività si può risolvere con tecnologie apposite: abbiamo firmato per questo un accordo con Telecom, in grado di intervenire laddove non giunge connessione di rete. Non ha senso aspettare che arrivi la rete (se arriverà) per avviare questo percorso.