Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2016

11/01/2016

L’assegno familiare (da non confondere con l’assegno per il nucleo familiare), è una prestazione a sostegno del reddito, spettante ad alcune categorie di lavoratori escluse dalla normativa dell’assegno per il nucleo familiare e per le quali continua ad applicarsi la vecchia normativa sugli assegni familiari. Tali categorie sono: coltivatori diretti, mezzadri e coloni e piccoli coltivatori diretti; pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori) per i quali rimane il diritto alle quote di maggiorazione salariale. Il pagamento degli assegni familiari (o quota di maggiorazione) è subordinato alla condizione che gli interessati vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito. Gli importi delle prestazioni sono pari a: euro 8,18 mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti; euro 10,21 mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi per il coniuge ed i figli. I figli per i quali possono essere richiesti gli assegni sono quelli di età inferiore a 18 anni (21 anni se studenti di scuola media inferiore e 26 anni se studenti universitari). Dal 1° gennaio 2016 sono stati rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l’accertamento del carico ai fini del diritto agli assegni stessi. I limiti di reddito mensili personali validi per il 2016 al fine di accertare se il familiare è a carico, cioè economicamente non autosufficiente sono: euro 706,82 per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio equiparato; euro 1.236,94 per due genitori ed equiparati.