Accatastamento fabbricati, chiarimenti delle Entrate

20/10/2017

Continua a far discutere la vicenda dei fabbricati, prevalentemente montani, non più utilizzati, per i quali l’Agenzia delle Entrate chiede l’accatastamento. L’Agenzia nei mesi scorsi aveva inviato circa 150.000 lettere chiedendo ai proprietari degli immobili di accatastare edifici rurali mai registrati: per gli inadempienti sono previste multe da 172 euro in caso di ravvedimento operoso fino a 8.264 euro. L’Agenzia precisa che sono tra gli immobili da accatastare tutti quelli dotati “di autonomia funzionale e reddituale”, mentre è escluso un lungo elenco di edifici, quelli con superficie coperta inferiore a 8 metri quadri, serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo naturale, vasche per l’acquacoltura o di accumulo per l’irrigazione dei terreni, manufatti isolati privi di copertura e tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri, purché di volumetria inferiore a 150 metri cubi. Gli immobili dovranno comunque essere segnalati (senza multe) all’Ufficio dell’Agenzia che ha trasmesso l’avviso bonario, utilizzando il modello cartaceo allegato alla lettera di giugno. Ricordiamo che i fabbricati collabenti, accatastati in categoria F/2, senza rendita, non pagano né Ici né Imu per assenza “di base imponibile”, come ha recentemente stabilito la Corte di cassazione con la sentenza 19 luglio 2017 n. 17815. Un articolo sull’argomento sulla Stampa – edizione di Cuneo - in edicola.