Ambiente. Confagricoltura: «Affrontare sin da ora la questione idrica per evitare un'altra estate senz'acqua»

16/11/2017

“Bisogna affrontare, sin da ora, con provvedimenti urgenti, la questione idrica che è peggiorata a causa di cambiamenti climatici, siccità e alluvioni. L’auspicio è che si arrivi alla prossima stagione estiva con una sufficiente disponibilità d’acqua. In ogni caso, occorre spendere presto e bene i fondi attualmente messi a disposizione per la gestione delle risorse idriche”. Lo ha ribadito il presidente Massimiliano Giansanti, intervenendo al ‘tavolo risorse idriche’ di Confagricoltura.

Importanti le risorse finanziarie:  del Piano di sviluppo rurale nazionale / piano irriguo,  sul quale si è avviata la fase di valutazione dei numerosi progetti presentati, per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro; per lo sviluppo e la coesione per la messa in sicurezza dei territori; per il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale del Paese.

Al ‘tavolo’, coordinato dalla delegata per l’ambiente della giunta Giovanna Parmigiani e dal vicepresidente dell’associazione nazionale bonifiche Giovanni Tamburini - a cui hanno partecipato i presidenti e direttori delle sedi territoriali dell’Organizzazione ed i rappresentanti di Confagricoltura presso i consorzi di bonifica - si è evidenziato come i dati delle disponibilità nei bacini idrici siano davvero preoccupanti: dal 2010 ad oggi in Italia si sono praticamente dimezzate, con forte accentuazione del fenomeno al Settentrione.

Ad avviso di Confagricoltura, dopo l’emergenza siccità ora occorre confrontarsi con le alluvioni. Si stima che il 60% del paese ne sia a rischio e che i danni causati da esse, nel corso di 11 anni, ammontino a circa 11 miliardi di euro per le 20 principali inondazioni registrate.

Parmigiani e Tamburini si sono soffermati in particolare sulla necessità di sostenere: il ‘piano nazionale degli invasi’ per rispondere alle ricorrenti siccità  (non è accettabile che solo l’11% dell’acqua disponibile oggi in Italia venga intercettata dagli invasi); il ‘piano manutenzione’ per le alluvioni; tutte le azioni volte a ridurre il rischio idrogeologico anche attraverso il potenziamento degli interventi di manutenzione delle infrastrutture e del territorio, migliorando la protezione da allagamenti e frane.

Altra sfida è quella del risparmio idrico che, comunque, dovrà essere calibrato alle diverse realtà ed esigenze territoriali. Ma, per raggiungere questo obiettivo, occorre che siano aperti in tutte le Regioni i bandi per gli investimenti irrigui delle imprese agricole. Per far ciò è necessario risolvere i contenzioso con l’Unione europea sulle ‘condizionalità ex ante’ (creazione di un quadro giuridico per la politica dei prezzi dell’acqua a livello regionale).

Infine, nel corso dell’incontro, si è evidenziato come una delle nuove sfide dell’economia circolare sia l’utilizzo delle acque reflue a fini irrigui. Per Confagricoltura occorre disporre in tempi brevi di un quadro legislativo chiaro sul loro recupero, che preveda elevati standard qualitativi e che assicuri la qualità dei prodotti, anche perché sono numerose le iniziative che si stanno sviluppando a livello territoriale.