Il presidente di Confagricoltura Giansanti all'assemblea ANBI: «Gestire le risorse idriche in modo attento e sistematico»

13/07/2017

“L’acqua è una risorsa indispensabile per la vita e per l’agricoltura. Lo vediamo con la siccità che attanaglia il nostro Paese in questi giorni. Ma alla base di tutto ci sono i cambiamenti climatici, che portano inevitabilmente a una riduzione delle risorse idriche e ad un aumento della loro variabilità. Vien da sé che dobbiamo utilizzare l’acqua nel modo migliore”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo ieri all’assemblea dell’Anbi.

Il nostro paesaggio così come lo vediamo oggi, è frutto dell’azione dell’uomo. Dove manca questo presidio assistiamo a fenomeni legati al dissesto idrogeologico, come frane e alluvioni, che generano danni molto più ingenti rispetto a zone dove si pratica agricoltura, perché i sistemi colturali e silvo-pastorali permettono di intercettare l’acqua piovana e ripartirla. ”In questo contesto – ha proseguito Giansanti - i Consorzi di bonifica e irrigazione sono indispensabili. Perché sono chiamati, insieme alle Regioni per quanto di loro competenza, a svolgere un ruolo fondamentale per una moderna politica del territorio”.

Sono sfide che possono rappresentare anche opportunità dal lato ambientale, per migliorare la sicurezza territoriale e sociale e, dal lato economico, per aumentare l’efficienza dei processi produttivi con particolare riferimento all’uso efficiente delle risorse naturali. “È urgente – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura - investire nel rinnovamento delle infrastrutture idriche (l'età media è di 30 anni) e nell'efficienza del sistema di approvvigionamento, che presenta tassi di perdita media del 27% a livello nazionale (con punte del 50% al Sud)”.

Per Giansanti è prioritario affrontare la gestione dell’acqua in modo sistematico. “Occorre costituire nuovi invasi, dai più piccoli, a livello aziendale, a quelli più grandi adeguati alle necessità del territorio. Bisogna rinnovare i sistemi irrigui, in particolare di quelli che portano l’acqua alle aziende agricole, così come i metodi di irrigazione, privilegiando l’infiltrazione laterale e adottando la microirrigazione. Serve individuare nuovi strumenti di pianificazione per regolare la portata dell’acqua a livello di bacino e di comprensorio in relazione ai fabbisogni e promuovere strumenti di supporto all’agricoltura, come le centraline meteorologiche o i sistemi di avviso e, soprattutto, riutilizzare le acque reflue”.