Nuovo decreto sugli impianti viticoli

16/02/2018

Il Decreto Ministeriale di modifica del DM n.12272 del 15 dicembre 2015 sulla gestione delle autorizzazioni agli impianti vitati è stato appena pubblicato sul sito MIPAAF. Il testo entrerà in vigore dopo registrazione alla Corte dei Conti e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L’articolato introduce, tra l’altro, tre criteri di priorità: per le ONLUS che hanno ricevuto terreni confiscati per reati di terrorismo e criminalità; per le superfici soggette a specifici vincoli naturali o di altro tipo; l’inserimento di un limite massimo per domanda di 50 ettari con possibilità da parte delle Regioni di individuare soglie inferiori; nel caso di richieste superiori alla superficie disponibile, le Regioni possono rilasciare a tutti i richiedenti una superficie compresa tra 0,1 e 0,5 ettari . La scelta sarà effettuata entro 10 giorni dopo la chiusura delle domande. L’applicazione dei criteri di priorità resta facoltativa per le Regioni; nel caso in cui non volessero applicare nessuno dei tre criteri la ripartizione verrebbe fatta pro-quota. Per il solo anno 2018 il MIPAAF destina la superficie non assegnata nell’annualità 2017 ai richiedenti le autorizzazioni per superfici situate all’interno delle zone del cratere del sisma 2016/2017 e della zona infetta da Xylella fastidiosa (esclusi i 20 km contigui alla zona cuscinetto). Ai fini di evitare fenomeni speculativi, il decreto introduce il criterio per cui l'estirpazione di un vigneto impiantato su un terreno in affitto da origine ad una autorizzazione al reimpianto - in una regione diversa da quella dove è avvenuto l'estirpo - solo dopo aver maturato 6 anni dalla data di registrazione dell’atto di conduzione. La restrizione non si applica in maniera retroattiva, quindi non vale per “gli atti di trasferimento già in atto registrati prima dell’entrata in vigore e per i quali è stata già effettuata l’estirpazione ovvero sia stata data la comunicazione di intenzione di estirpo”. Quest’ultima clausola che salvaguarda anche i produttori delle Regioni che prevedono un iter uguale o superiore a sessanta giorni per la procedura di estirpazione dei vigneti è stata richiesta da Confagricoltura che ha denunciato le criticità in essere in talune Regioni e l’impossibilità di rispettare la tempistica indicata dal decreto.