A Roberto Dellacà il Premio per l'impegno imprenditoriale della CCIAA

10/12/2019

Si è svolta lunedì 9 dicembre presso la sede camerale, alla presenza delle massime autorità civili, militari ed ecclesiastiche, la cerimonia di consegna dei premi “Per l’Impegno Imprenditoriale e per il Progresso Economico” e “Imprenditore dell’anno”.
Si tratta di premi che la Giunta della Camera di Commercio attribuisce ad aziende della provincia di Alessandria che si sono distinte per l’impulso ed il contributo che hanno saputo dare alla crescita e allo sviluppo dell’economia provinciale.
All’inizio della cerimonia il folto pubblico presente è stato invitato ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei tre Vigili del Fuoco vittime lo scorso mese di novembre della tragedia consumatasi a Quargnento. La serata è proseguita con i saluti del Presidente della Camera di commercio di Alessandria Gian Paolo Coscia.
Sono state quindi presentate le 10 imprese insignite per l’Impegno Imprenditoriale e il Progresso Economico - Edizione 2019 tra cui Roberto Dellacà, nostro associato e dirigente di Castelnuovo Scrivia.
Di seguito un profilo personale e aziendale gentilmente redatto dalla figlia giornalista Alessandra Dellacà: 
Se si chiede, A Dellaca’ Roberto, che colori hanno i ricordi della di campagna e che gusto aveva l’aria dell’immediato dopoguerra, per Roberto Dellacà, 74 anni, figlio di agricoltori sia da parte del papà Alessandro che dalla famiglia di sua mamma Maria, risponde che, hanno il sapore delle more che si raccoglievano lungo gli argini del torrente Grue e fanno tornare alla mente quel profumo di fieno che veniva dato agli animali che popolavano la cascina San Bartolomeo di Castelnuovo Scrivia. Qui, il 2 aprile 1945, i coniugi Dellacà diventavano genitori per la seconda volta: dopo Giuseppina, nasceva infatti il secondogenito Roberto.
Cascina San Bartolomeo segna il confine con l’inizio del comune di Tortona: siamo a circa 3 chilometri e mezzo dal paese, a una decina invece dal centro zona tortonese, dove la famiglia Arlandi (quella per parte di mamma Maria) era proprietaria di Frauga, una tenuta agricola in zona Oasi, molti anni dopo inglobata dall’urbanizzazione. Attualmente, in quella zona, è rimasto un appezzamento di terreno e i due imponenti platani che segnavano l’ingresso in cascina. Roberto Dellacà è cresciuto in un contesto agricolo dove “campagna” significava “comunità”: sia a San Bartolomeo che a Frauga i proprietari terrieri erano aiutati dai salariati, che a loro volta abitavano – quando ve n’era l’opportunità – gli spazi della cascina. <Le campagne erano popolate in tutti i sensi – ricorda Roberto –: sia nei campi che nelle aie. Gli uomini si occupavano dei lavori più faticosi e le donne si prendevano cura dei focolai domestici e degli animali da cortile. Non c’era cascina che non avesse galline, conigli, maiali>. E naturalmente nelle stalle c’erano mucche e buoi. A Frauga di Tortona, alla fiera di Santa Croce del 1928, i fratelli Arlandi vinsero la medaglia d’oro per la miglior coppia di bovini da lavoro, come risulta dall’allegato attestato al concorso. Le terre coltivate ancora oggi da Roberto Dellacà appartennero, nel XVII secolo, al principe Centurione: passati poi ad altre famiglie castelnovesi, nei primi anni ’20 del Novecento, Luigi Pietro (il nonno paterno di Roberto che prima aveva abitato alla cascina Gentila, nel Tortonese) acquistò San Bartolomeo. Luigi Pietro sposò Maddalena. La coppia ebbe tre figli: Giovanni (che poi si trasferì alla cascina Del Conte di Voghera), Pietro (che fece carriera militare, divenne colonnello e si stabilì in Friuli) e Alessandro, quest’ultimo padre di Roberto. Tutto il mondo agricolo di quegli anni, con il suo scandire lento e al servizio della natura e della stagionalità delle coltivazioni, era il mondo in cui sarebbe cresciuto Roberto. La campagna era il fulcro della vita di ogni componente familiare, anche di giovane età. Roberto imparò presto a strigliare il cavallino di casa.
A causa della morte prematura del padre Alessandro, Roberto divenne uomo prima del tempo, caricandosi l’onere della gestione di un’azienda e di una famiglia. Per lui ieri come oggi la parola “vacanza” combacia con i monti dell’alta val Curone: <La mia famiglia andava a prendere il fresco in quelle alture – rammenta Roberto -: in quei luoghi, a Bruggi come a Salogni o a Caldirola, ho i miei ricordi più belli di gioventù. Si viveva in modo semplice, ci si accontentava di ciò che si aveva>. Per il resto della sua vita, Roberto si è concesso pochi viaggi, alcuni dei quali in compagnia dell’associazione di categoria Confagricoltura di cui oggi è dirigente Anpa ( Associazione Nazionale Pensionati Agricoli) . La vita di campagna, soprattutto quando è stato giovane lui, non è quella dei giorni nostri: vero è che ai tempi, in San Bartolomeo, c’erano gli zii a vigilare i primi passi di Roberto, ma fu lui a prendersi carico di una grande responsabilità aziendale, considerato che la sorella Giuseppina non aveva intenzione di “fermarsi in campagna”. A vivere a San Bartolomeo venne invece un’altra Giuseppina, di origini lomelline e affatto campagnola, che lasciò il suo lavoro da impiegata in Fiat a Torino per sposare Roberto e crescere Alessandra e Paolo, i due figli avuti nei primi anni Settanta. Nel frattempo le stalle erano state chiuse da decenni per far posto a moderni macchinari adatti a coltivare su ampia scala grano, mais, erba medica, cipolla e soprattutto barbabietola da zucchero, coltura particolarmente cara a Roberto.
Come per i fratelli Giuseppina e Roberto, così anche per Alessandra e Paolo si ripetè il copione: Alessandra preferì studiare, mentre Paolo restò in campagna, seguendo il papà sul trattore quando ancora non toccava con i piedi il pedale della frizione del mezzo agricolo.
Ecco, i colori, i profumi e i sapori dei ricordi, che per Roberto si perdono nell’orizzonte dei suoi campi, che lui conosce bene a memoria e che, un tempo, erano segnalati da gelsi verdi e rigogliosi.
Da tutto quanto sopra, si può affermare che la famiglia di Dellacà Roberto, si dedica alla attività agricola ininterrottamente da oltre un secolo, nella provincia di Alessandria.

Una delegazione di Confagricoltura Alessandria era presente all'evento per festeggiare con Roberto Dellacà e i familiari questo riconoscimento.
La serata si è conclusa con il tradizionale scambio di auguri natalizi.