Decreto emergenze: fissato per legge il «prezzo di riferimento»

17/06/2019

Il cosiddetto “decreto emergenze” recentemente convertito in legge dal Parlamento (Legge 21 maggio 2019, n. 44  - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.123 del 28-05-2019) prevede che i contratti di cessione dei prodotti agricoli, stipulati o eseguiti nel territorio nazionale, stipulati in forma scritta devono avere una durata non inferiore a dodici mesi e devono prevedere obbligatoriamente una serie di elementi (prezzo, quantità e qualità del prodotto da consegnare, durata del contratto, scadenze di pagamento, modalità di consegne etc.). In realtà già l’art. 62 del decreto legge 1/2012 aveva previsto la obbligatorietà della forma scritta per la cessione dei prodotti agricoli e alimentari. Ora si aggiungono i riferimenti alla normativa comunitaria intervenuta successivamente. Costituisce, inoltre, pratica sleale la mancanza di almeno uno degli elementi citati “nel caso in cui sia fissato dall’acquirente un prezzo significativamente inferiore ai costi medi di produzione”, che risulteranno dalle elaborazioni che saranno effettuate mensilmente da Ismea. L’aspetto centrale di questo provvedimento è sicuramente la fissazione di un prezzo di riferimento calcolato sulla base dei costi medi di produzione che saranno calcolati mensilmente da Ismea: è quello che è stato definito anche “prezzo di cittadinanza” e che vincolerebbe in maniera più stretta i prezzi dei prodotti agricoli ed agroalimentari ai costi di produzione.
Anche il comparto suinicolo è interessato dal provvedimento, in quanto è stato approvato un articolo che istituisce il Fondo nazionale con una dotazione di 1 milione di euro per il 2019 e 4 milioni per il 2020. Le risorse sono utilizzate per interventi in de minimis finalizzate a: far fronte alla perdita di reddito degli allevatori di suini; garantire la massima trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi da parte delle CUN; rafforzare i rapporti di filiera nel settore; potenziare l’attività di informazione e promozione dei prodotti suinicoli presso i consumatori; migliorare la qualità dei prodotti ed il benessere animale negli allevamenti e promuovere l’innovazione attraverso contratti di filiera e organizzazioni interprofessionali.
Per l’attuazione completa della nuova legge occorreranno  dieci tra decreti ministeriali ed interministeriali per regolamentare nel dettaglio la corresponsione degli aiuti a sostegno dei vari comparti.