La crisi del comparto vitivinicolo all’esame dell’Intergruppo Vino dell’Europarlamento

24/04/2020

L’Intergruppo Vino del Parlamento europeo “Wine, Spirits and Foodstuff” che si è riunito in videoconferenza lunedì 21 aprile ha esaminato l’andamento del comparto vitivinicolo evidenziando che la situazione di difficoltà delle esportazioni europee di vino, già in crisi dal febbraio 2020 a causa dei dazi statunitensi, si è acuita con il forte rallentamento delle esportazioni a causa del Covid-19. Inoltre, a causa delle misure di blocco, il canale Horeca europeo, che rappresenta circa il 30% dei consumi interni, si è fermato. Il Commissario europeo per l’agricoltura Janusz Wojciechowski ha ribadito che non vi sono fondi supplementari per l'agricoltura nel bilancio dell'UE, anche se sono molte le richieste di reperimento di nuove risorse. La Commissione sta valutando una serie di modifiche al fine di utilizzare al meglio una serie di misure, tra le quali la distillazione di crisi, anche per uso sanitario e farmaceutico, aiuti per lo stoccaggio di crisi, la vendemmia verde, la proroga di un anno dei diritti di impianto che scadono nel 2020. Per quanto riguarda la cosiddetta “Fase 2” la Commissione propone un uso più efficiente e proficuo del commercio elettronico. L’Intergruppo Vino ha chiesto alla Commissione europea di utilizzare "nuovi fondi" per finanziare le misure di sostegno al comparto vitivinicolo, in quanto per situazioni eccezionali è necessario attivare un bilancio UE eccezionale. Fornire sostegno economico al settore vitivinicolo - secondo gli europarlamentari - è una forma di investimento, considerato l'enorme ritorno che porta all'UE. L’Intergruppo Vino ha inoltre affermato che il pacchetto di misure elencato deve essere adottato rapidamente: la distillazione deve essere attuata prima di giugno, per avere un effetto di rilievo sulla vendemmia 2020. La grande battaglia che si svilupperà nelle prossime settimane riguarderà il bilancio, poiché in questa fase la Commissione sta spingendo soltanto per sfruttare al meglio i fondi disponibili, mentre i parlamentari europei chiedono che le misure straordinarie siano finanziate con nuovi stanziamenti.