Incontro con i politici alessandrini per fare il punto della situazione sull’agricoltura locale

06/05/2011

Lunedì 2 maggio le tre Organizzazioni Agricole Provinciali e l’Associazione Provinciale Allevatori hanno incontrato presso la sede di Confagricoltura Alessandria molti esponenti del mondo politico di origine alessandrina.
Erano presenti all’iniziativa: On. Marco Botta, On. Massimo Fiorio, On. Franco Stradella, Vice Presidente Giunta Reg. Ugo Cavallera, Vice Presidente Consiglio Reg. Riccardo Molinari, Cons. Reg. Rocco Muliere, Ass. Prov. all’Agricoltura On. Lino Rava.
Molte le questioni messe sul piatto dai presidenti Gian Paolo Coscia (Confagricoltura), Roberto Paravidino (Coldiretti) e Carlo Ricagni
(Cia), che hanno fortemente voluto questo colloquio con i politici alessandrini eletti a livello provinciale, regionale e nazionale primariamente per sostenere l’attività dell’Associazione Allevatori.
I Presidenti di Confagricoltura e delle altre Associazioni hanno, infatti, dichiarato: “Lo Stato ha affidato alle Associazioni Provinciali Allevatori la tenuta dei Libri Genealogici e i conseguenti controlli funzionali. Tale attività consente la selezione genetica del patrimonio zootecnico. Inoltre le Apa, tramite controlli, analisi e sopralluoghi in azienda, sono un insostituibile presidio per la sicurezza
alimentare, il benessere animale e la tutela del Made in Italy”.
“In provincia di Alessandria le aziende iscritte ai Libri Genealogici sono 262 con oltre 19 mila capi. Sino al 2010 lo Stato investiva 65 milioni di euro per finanziare il sistema delle Associazioni Allevatori, che – ha commentato il presidente dell’APA Roberto Delodi – svolgono una funzione pubblica”.
In fase di approvazione del decreto “Milleproroghe” non è stato riproposto il finanziamento per il 2011. Le Associazioni Agricole hanno richiesto pertanto un autorevole intervento affinché sia garantita la completa funzionalità del sistema delle Associazioni Allevatori.
Tra gli altri argomenti affrontati anche la Politica nazionale e Comunitaria. In particolare per ciò che attiene la politica comunitaria,
i Sindacati Agricoli hanno richiesto ai politici il completo appoggio al “Documento di proposte della filiera agroalimentare italiana”
relativo alla Pac dopo il 2013. “Partendo da questo, la nuova Pac deve puntare a incentivare le produzioni delle aree rurali, a promuovere
un’agricoltura sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale e a ridare potere contrattuale all’agricoltore puntando su una filiera corta e trasparente. Non bisogna dimenticare che gli imprenditori agricoli sono produttori di cibo e non di commodites” ha asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria Gian Paolo Coscia.
Con vivo apprezzamento le tre OOPP hanno seguito le iniziative regionali tese a semplificare gli adempimenti burocratici a carico degli agricoltori ed a snellire il funzionamento di Arpea e ritengono più che mai opportuno che si prosegua il percorso intrapreso.
“Occorre ad esempio mettere a punto procedure più efficaci, razionali e rapide per la misurazione dei terreni oggetto di controllo in questo periodo. Per questo auspichiamo una decisa affermazione del principio di sburocratizzazione, soprattutto per accelerare i tempi di erogazione dei contributi riferiti proprio alla normativa PAC, nella massima trasparenza delle attività burocratiche, nell’effettiva
certezza dei tempi, con il rafforzamento del principio di sussidiarietà” ha sottolineato il Presidente di Confagricoltura Alessandria.
“Da non dimenticare poi il doloroso capitolo del falso Made in Italy: a fronte di 20 miliardi di export nel mondo, ce ne sono altri 60 miliardi generati da prodotti che non hanno mai visti il nostro Paese e, tolti i prodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre di quelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzato con prodotti agricoli italiani.
Ma, purtroppo, tutto questo sono veramente in pochi a saperlo!” ha aggiunto Coscia. Per ciò che concerne il Programma di Sviluppo Rurale, gli agricoltori alessandrini hanno da sempre aderito in numero elevato alle misure agroambientali. Ciò ha consentito positivi risvolti ambientali ed il mantenimento sul territorio di  un’importante rete di tecnici.
Nel 2010 le superfici validate per queste misure assommano, nella nostra provincia, a 88.826,38 Ha e generano premi per 13,262 milioni
di euro. “Il quinquennio di impegno per le aziende che hanno aderito nel 2007 si conclude nell’anno in corso. È necessario che venga effettuata una proroga di queste misure per gli anni 2012 e 2013” ha affermato il presidente Coscia, che ha continuato: “Lo stesso discorso vale per i bandi relativi all’insediamento ed al miglioramento aziendale dei giovani agricoltori, per cui i Sindacati hanno chiesto la riapertura nell’anno in corso”.
A proposito di problematiche degli agricoltori che hanno terreni lungo il corso dei fiumi che attraversano la provincia, le Associazioni
Agricole hanno richiesto un intervento affinché: si possano assicurare le produzioni tramite l’intervento di Ismea (che deve procedere
alla riassicurabilità del rischio); le aree interessate vengano classificate svantaggiate, ai fini della tassazione e degli obblighi
previdenziali; si apra uno speciale bando per applicare su questi terreni la misura 214.4 - conversione dei seminativi in foraggere permanenti.
Infine, le Associazioni Agricole Provinciali hanno mostrato preoccupazione per i danni alle colture ed alle superfici boschive arrecati
da cinghiali e cervidi, in special modo i caprioli, che sono in esponenziale aumento. Ad essi si aggiunge la forte crescita degli incidenti
stradali. “È quindi necessario – ha concluso Coscia - proseguire l’attività di contenimento dei cinghiali e prevedere per i cervidi interventi legislativi assimilabili alla Legge Regionale 9/2000 (contenimento dei cinghiali)”.