L’importante azione di lobby del mondo agricolo per le riforme UE

02/02/2011

Alla base di tutta la riforma ben documentata e commentata in occasione degli Stati Generali dell’agricoltura alessandrina dall’ex ministro Paolo De Castro vi sarà l’esigenza, manifestata con varia intensità da tutti i Paesi membri, di non incrementare la spesa agricola.
A questo proposito si stanno confrontando e scontrando tendenze contrapposte in seno alla Comunità con i governi nazionali che premono per diminuire la spesa agricola e, fortunatamente, il Parlamento che ha espresso a più riprese il proprio orientamento all’invarianza della spesa senza quindi alcuna riduzione.
Questo confronto fra governi nazionali e Commissione (il governo europeo) da un lato ed il Parlamento europeo dall’altra ha assunto ancora maggiore importanza in seguito all’introduzione del concetto di “codecisione” che sancisce l’intervento diretto del Parlamento in ogni decisione, che deve essere appunto ratificata in aula dai rappresentanti eletti. Avremo così una peso decisionale maggiore dei grandi Paesi agricoli, Italia fra questi, a differenza di quanto avveniva in passato quando le decisioni venivano prese in modo esclusivo dalla Commissione e dai ministri agricoli, con lo stesso peso attribuito ai vari Paesi membri, piccoli o grandi, agricoli o meno.
Aspetti delicati sono rappresentati poi dal consolidamento delle posizioni dei Paesi di ingresso più recente nella Comunità e anche di quelli di prossima adesione (Croazia e Macedonia) che avanzeranno richiesta di piena partecipazione ai regimi di finanziamento anche in presenza di obiettive difficoltà a versare le quote dovute, che pure risultano ridotte rispetto a quelle dei Paesi storici in ragione di PIL nazionali ancora bassi con un peso preponderante dell’agricoltura rispetto agli altri settori. Per questa ragione anche un aumento della percentuale di cofinanziamento delle misure comunitarie da parte dei Paesi membri è malvisto da tutti i nuovi entrati.
Con queste premesse sarà ancora più importante l’azione di lobby che il mondo agricolo e le sue organizzazioni sapranno esercitare sul mondo politico e sui parlamentari europei.