In breve del 30 Giugno 2014

30/06/2014

Confagricoltura Piemonte ha rinnovato i vertici
L’assemblea di Confagricoltura Piemonte, che si è svolta venerdì 27 giugno a Novara, ha confermato Gian Paolo Coscia (che è anche presidente della camera di Commercio di Alessandria)  presidente per il prossimo triennio. Lo affiancano in qualità di vice Paolo Dentis, Luca Brondelli di Brondello e Massimo Forno, rispettivamente presidenti provinciali delle Unioni Agricoltori di Torino, Alessandria e Asti.

 
Aviaria, il problema nasce sui mercati del pollame
Secondo una nuova ricerca i Paesi con un’alta concentrazione dei mercati di pollame vivo sono più esposti al letale ceppo di influenza aviaria H7N9. Lo riferisce l’Efpra, l’organizzazione che riunisce i produttori di grassi animali commestibili e le industrie dei sottoprodotti della carne, che lavora a stretto contatto con le autorità di regolamentazione, gli allevatori, i trasformatori di carne e rivenditori in tutta l'Unione Europea per sfruttare al meglio i 18 milioni di tonnellate di sottoprodotti di origine animale prodotti ogni anno.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, indica i punti ad alto rischio in Cina (dove la malattia ha già causato più di 62 morti)  e individua altri paesi asiatici dove potrebbe diffondersi. I ricercatori hanno analizzato i nuovi dati che mostrano la distribuzione e la densità dei mercati di pollame vivo in Cina e della produzione di pollame in generale nel paese. Hanno trovato che l'emergere e la diffusione della malattia fino ad ora sono collegate principalmente alle aree con una elevata concentrazione di mercati specializzati in particolare nel commercio di uccelli vivi, mentre sembrano slegate dal numero sempre crescente di allevamenti avicoli commerciali. Infatti, lo studio rileva che il ceppo H7N9 è stato finora assente dai mercati di pollame vivo nel nord-est della Cina, una regione considerata la patria di molte aziende avicole su scala commerciale.

Lo studio individua altre zone in Asia, con condizioni simili (luoghi con alta densità di mercati di animali vivi) che potrebbero consentire ceppo di H7N9 di ampliare significativamente la sua diffusione. I luoghi a rischio sono le zone urbane della Cina, dove non si è ancora manifestata la malattia, e vaste aree delle regioni del Bengala, del Bangladesh e dell'India, i delta del Mekong e il Fiume Rosso in Vietnam, e parti isolate dell'Indonesia e delle Filippine.

Lo studio rileva che ci sono prove che alcuni fattori tipici nei mercati di pollame vivo, come ad esempio la quantità di tempo di permanenza degli uccelli, il rigore delle misure igienico-sanitarie, e i "giorni di riposo", possono influenzare la diffusione della malattia, suggerendo possibili opzioni per ridurre i rischi di ulteriore trasmissione del virus H7N9.

I ricercatori sottolineano inoltre che in Cina, nonostante gli "straordinari sforzi per il controllo," il virus ha continuato ad espandersi lentamente verso nuove aree;  sarebbe la prova che "H7N9 è difficile da contenere lungo le catene del mercato del pollame e può diffondersi al di là della distribuzione indicata dai casi umani".