Come cambiano le pensioni

04/08/2011

Come già noto la legge 122/2010 sulla manovra delle pensioni prevede che dal 1° gennaio 2011 chi matura i requisiti ad andare in pensione di anzianità, in pensione con 40 anni di contributi e in pensione di vecchiaia, riceverà il trattamento pensionistico decorsi 12 mesi per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per i lavoratori autonomi dalla maturazione del diritto.

Fino a tutto il 2013 la pensione di anzianità è disciplinata dal sistema delle quote – dati dalla somma dell’età anagrafica e degli anni di contribuzione versata-come segue:
anni 2011 e 2012
- Lavoratori dipendenti: QUOTA 96 (60+36 o 61+35)
- Lavoratori autonomi: QUOTA 97 (61+36 o 62+35)
anno 2013
- Lavoratori dipendenti: QUOTA 97 (61+36 o 62+35)
- Lavoratori autonomi: QUOTA 98 (62+36 o 63+35)

Dal 1° gennaio 2014 scatta il meccanismo per l’adeguamento periodico dei requisiti anagrafici per la pensione che si aggancia alla speranza di vita del momento effettivo di pensionamento. Per la prima  applicazione, l’incremento dovrebbe essere di 3 mesi.
Quindi per la pensione di vecchiaia serviranno 65 anni e 3 mesi (60 e 3 mesi per le donne del settore privato); per l’anzianità la quota dipendenti salirà a 97 e 3 mesi, con almeno 61 anni e 3 mesi e la quota degli autonomi quindi a 98 e 3 mesi con 62 anni e 3 mesi.
Nuovo adeguamento alla speranza di vita è previsto dal 1° gennaio 2016 per uniformarsi all’aggiornamento triennale dei coefficienti di trasformazione delle pensioni. Il governo stima un incremento di 3 mesi quindi per la pensione di vecchiaia serviranno 65 anni e 6 mesi per gli uomini e 60 anni e 6 mesi per le donne del settore privato; per l’anzianità la quota dei dipendenti salirà a 97 e 6 mesi con 61 anni e 6 mesi e per gli autonomi quota 98 e 6 mesi con 62 anni e 6 mesi di età.
Il terzo scatto del meccanismo che consentirà di adeguare i requisiti anagrafici all’aumento della vita media sarà nel 2019; in questo caso, secondo le stime del governo,  l’incremento dovrebbe essere di 4 mesi, che sommati ai 6 mesi dei due precedenti aumenti, portano l’incremento a un totale di 10 mesi. Insieme all’aumento dei requisiti, sia per la vecchiaia sia per l’anzianità, è anche previsto l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione delle pensioni.
Con tale meccanismo dal 2020 comincia l’aumento dell’età per la pensione di vecchiaia delle donne del privato (dipendenti e autonomi) che
si prevede verrà uniformata agli uomini e alle donne del pubblico dal 2032.