In breve del 29 Luglio 2014

29/07/2014

A Roma per la crisi delle pesche
Domani mattina una delegazione di frutticoltori di Confagricoltura Cuneo insieme a produttori di altre regioni italiane sarà in piazza Montecitorio a Roma "per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi che sta attraversando il comparto attraverso la distribuzione di pesche e nettarine made in Cuneo".

Il mercato dei cereali e dei semi oleosi
Il risultato è ben leggibile dalle quotazioni: a Milano il frumento panificabile perde 2 euro alla tonnellata (193,50 euro/t), a Bologna il fino cala di un euro (194 euro/t). In controtendenza sono invece le categorie merceologiche superiori: a Milano il frumento di forza guadagna 5 euro alla tonnellata (235 euro/t), a Bologna 4 euro/t (222,50 euro/t). Se dovesse essere confermata la bassa qualità dei frumenti panificabili «normali» (dalle prime prove di macinazione emergono valori piuttosto deludenti in termini di elasticità), questa forbice potrebbe essere destinata ad aumentare. Ulteriore conferma viene dall’esordio dei frumenti biscottieri e foraggeri a Bologna, che quotano rispettivamente 182,50 euro/t e 176,50 euro/t.

Sui mercati a termine il frumento ha toccato il prezzo minimo delle ultime 52 settimane: lunedì scorso a Chicago (future di settembre 524,2 cent/bushel) e martedì a Parigi (future di novembre 176,75 euro/t). Giovedì, a seguito della tragedia dell’aereo malese, sembrava esserci un rimbalzo, reso vano dalla seduta del venerdì, quando gli operatori hanno ripreso in massa a vendere titoli deprimendo nuovamente le quotazioni. Risultato al termine delle contrattazioni: Cbot settembre 2014 532,2 cent/bushel, Matif novembre 2014 179,25 euro/t.

Le ragioni di questa debolezza sono di natura congiunturale: le attese rispetto al raccolto restano molto ottimiste, nonostante i venti di guerra in Ucraina, dove peraltro le operazioni d’imbarco sono proseguite senza interruzioni. Sul mercato fisico in Francia si è però registrato un lieve aumento; a Rouen venerdì il grano tenero francese del vecchio raccolto (la trebbiatura del nuovo è appena agli inizi, solo il 5% delle superfici è stato già raccolto) valeva 180 euro/t fob. Il frumento nuovo raccolto «base luglio» quota tra i 184 e i 185 euro/t fob, ma i prezzi di venerdì potrebbero essere solamente l’effetto di quanto accaduto il giorno prima sul Matif.

Il clima relativamente fresco e piovoso sta rallentando lo sviluppo delle colture di mais, e ciò limita parzialmente il calo delle quotazioni per la merce del vecchio raccolto. A Milano il prezzo è sceso di 2 euro alla tonnellata (186,50 euro/t), a Bologna è rimasto invariato (192 euro/t).

A vedere i mercati a termine internazionali, c’è poco da essere allegri per quanto riguarda i prezzi del prossimo raccolto: a Chicago il CBOT si è stabilizzato, ma le quotazioni per settembre restano bassissime (363 cent/bushel). A Parigi è in atto una corsa a vendere titoli che mantiene le quotazioni attorno ai 155 euro/t. Analogo l’andamento sul mercato fisico per merce del vecchio raccolto, che a Bordeaux venerdì quotava 156 euro/t.

La verità è che la crisi ucraina non spaventa più nessuno, visto che negli USA ci si attende un raccolto record di oltre 350 milioni di tonnellate.

Anche per l’orzo le prospettive non sono buone, anche se in Italia le quotazioni rimangono per lo più stabili: a Milano l’orzo nazionale ha quotato 173,50 euro/t (-2 euro/t), a Bologna è rimasto invariato (175 euro/t).

Dalla Francia giungono però segnali di netto ribasso: a Rouen il prezzo è calato nel corso della settimana di 4 euro alla tonnellata, chiudendo venerdì a 147 euro/t per merce resa al porto. Il problema è che le piogge di luglio potrebbero portare al declassamento di molte partite di frumento tenero a foraggiero, che, insieme alla debolezza del mais, avranno sicuramente un effetto ribassista anche per l’orzo.

In assenza di quotazioni nazionali (il raccolto è ancora lontano), per i semi oleosi dobbiamo far riferimento a quanto avviene sui mercati esteri.

Il future di settembre del CBOT per i semi di soia del nuovo raccolto resta su livelli bassi (1113,6 cent/bushel), ma con un lieve recupero rispetto ai minimi di metà luglio. Per quanto riguarda la colza, lunedì scorso c’era stato letteralmente un crollo del titolo di novembre sul Matif (300,50 euro/t), per poi tornare venerdì a quotare 327,50 euro/t. Insomma, se per i cereali foraggeri si preannuncia una campagna difficile, pure per i semi oleosi non c’è da stare allegri.


Pac, il taglio degli aiuti lo deciderà la Commissione sulla base del bilancio
L'eventuale taglio i primi Pac 2014 verrà deciso dalla Commissione europea, verificato il bilancio di previsione. L'anno scorso il taglio è stato del 2,45%. Per quest'anno la Commissione ha già proposto di tagliare l'1,30%. Sono esclusi dal taglio i primi 2.000 euro di contributi. In Italia, su un totale di 1,2 milioni di beneficiari della Pac, sono oltre 890.000 aziende che non superano i 2.000 euro di contributi all’anno.


Food Made In per le eccellenze agroalimentari italiane
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