Energia verde: sì, ma con giudizio

01/09/2014

La recente giornata di prove in campo per la coltivazione di sorgo da fibra, organizzata a Rivalta Scrivia da ANB con il supporto della nostra organizzazione, ha riportato l’attenzione sulle energie alternative, riaprendo anche il dibattito sull’utilità o meno di questi sistemi di approvvigionamento energetico.
Il via è stato dato anni fa dall’Unione Europea, che stabilendo come obiettivo il raggiungimento del cosiddetto 20-20-20 (ridurre del 20% il consumo delle fonti energetiche primarie, ridurre del 20% le emissioni di CO2 e aumentare del 20% la quota di energie prodotte da fonti rinnovabili), ha invogliato molti imprenditori e anche molti agricoltori a investire nel settore delle cosiddette energie rinnovabili.
Molti hanno visto in modo negativo le distese di pannelli fotovoltaici che hanno velocemente popolato il territorio del nostro Paese e anche della nostra provincia, altri hanno subito incolpato gli impianti di biogas di essere una causa dell’aumento dell’affitto dei terreni agricoli.
Molti nostri colleghi hanno però visto nell’energia solare una soluzione per mettere a reddito terreni marginali o poco produttivi, così come una buona occasione per ristrutturare i fabbricati rurali, magari dotandoli di un tetto fotovoltaico.
Molti sono stati gli allevatori, anche Alessandrini, che hanno costruito impianti di biogas, trovando così oltre ad una fonte di reddito alternativa, anche una soluzione alla gestione dei liquami.
Tutto questo in Italia è stato fortemente incentivato dallo Stato, tramite appositi decreti legge.
La centrale di Casei Gerola segnerà sicuramente un nuovo passo verso l’evoluzione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Sfruttando i fondi che Finbieticola ha avuto dall’Unione Europea quando, purtroppo, si è deciso di chiudere lo zuccherificio, si realizzerà una centrale a combustione, che produrrà energia elettrica e calore, partendo da biomassa interamente e unicamente vegetale.
La scommessa è sicuramente importante, viste anche le dimensioni dell’impianto, ma va vinta sfruttando la possibilità dei contratti di filiera per la coltivazione del sorgo da fibra e delle altre biomasse.
Quanto prima la nostra organizzazione si attiverà per illustrare gli aspetti economici e i vantaggi di questa collaborazione, che dovrebbe, almeno in parte, sopperire alla coltivazione della barbabietola da zucchero, ormai quasi abbandonata, che ha sempre avuto una importanza fondamentale per la nostra provincia.
Sarà decisivo che, per questo nuovo investimento così come per gli investimenti fatti da tanti imprenditori negli anni passati, si usi il buonsenso, tipica virtù degli agricoltori.
Proprio nella nostra provincia, esempio di sagge ed illuminate decisioni, sono le centrali idroelettriche costruite e gestite dal Canale de Ferrari, che hanno portato negli anni notevoli vantaggi ai soci di questo consorzio irriguo.
Troppi sono stati, invece, gli investimenti fatti senza raziocinio, gli impianti sovradimensionati rispetto al terreno a disposizione dell’azienda e adesso queste situazioni si stanno evidenziando con delle preoccupanti criticità.
Sempre sperando che il nostro Governo, alla perenne ricerca di nuove fonti da tassare, non riveda gli impegni presi in passato, come successo con le recenti decisioni che rimodulano gli incentivi concessi solo pochi anni orsono o con la tassazione non prevista e retroattiva che ha colpito gli impianti di biogas.
Anche il Governo in queste cose dovrebbe usare il buonsenso.

Luca Brondelli