Confagricoltura Alessandria
10-01-2017
Agrinsieme 2017, il programma
In una fase in cui tutti i sistemi di rappresentanza sono impegnati a ripensare la propria collocazione
Agrinsieme 2017, il programma

Agrinsieme 2017, il programma

Occupazione, "Si ai voucher, lotta serrata al lavoro nero". Sviluppo, "La PAC 2020 riveda il disaccoppiamento". Giorgio Mercuri nuovo coordinatore di Agrinsieme, che rappresenta il 60% della produzione agricola nazionale .

In una fase in cui tutti i sistemi di rappresentanza sono impegnati a ripensare la propria collocazione, Agrinsieme conferma e rafforza una comunanza di intenti e di lavoro tra soggetti che rappresentano l’intera filiera e che vogliono trovare nuovi modelli di sviluppo rispetto alle sfide del mercato: dalla produzione alla trasformazione, alla fase commerciale.
 
Agrinsieme, costituita dalle organizzazioni professionali Cia, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare, rappresenta:
 
- oltre i 2/3 delle aziende agricole;
- il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata;
- oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.
 
Va sottolineato il dato che Agrinsieme, come aggregazione economica, rappresenta il 35% del fatturato agroalimentare italiano. È una realtà decisiva al servizio del Paese.
 
In sintesi, i temi su cui si concentrerà l'azione del coordinamento nel 2017 che vede come coordinatore Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane settore Agroalimentare. Mercuri subentra a Dino Scanavino, presidente Cia, che ha guidato Agrinsieme nell’ultimo anno e mezzo.
 
LE NUOVE SFIDE
 
Nell’attuale fase delicata della Nazione e dell’Europa, con tensioni non solo politiche e economiche, Agrinsieme si impegnerà fortemente per la stabilità. Stabilità di governo e parlamentare in primo luogo, rimarcando che le imprese, ora più che mai, hanno bisogno di saldezza di politiche e di intenti. In questo quadro va riconsiderato centrale e nevralgico il settore agroalimentare; bisogna intervenire sui mercati in crisi, rilanciare i consumi, rafforzare l’export, rinsaldare le filiere, proporre nuove politiche di green economy e gestione del territorio.
 
LAVORO
 
Bene i voucher ma l’agricoltura ha altre priorità
Lo strumento dei voucher è di valido ausilio all’emersione del lavoro sommerso ed è di difficile strumentalizzazione: in questo senso il suo utilizzo va confermato. Essendo mirato a categorie non professionali e per importi ridotti, è difficile che se ne abusi in agricoltura, visto che i beneficiari possono essere soltanto pensionati e giovani studenti, tra l’altro impiegati esclusivamente in attività stagionali, come la vendemmia. Ma, al di là dei voucher, l’impresa agricola ha altre esigenze, ben più serie, a partire dal bisogno di una flessibilità strutturata per tutte quelle tipologie di attività che non richiedono specializzazione ma che sono indispensabili visto l'ineliminabile andamento ciclico delle produzioni agricole. Parliamo delle grande campagne di raccolta e dell'esigenza di avere strumenti normativi e amministrativi che consentano l'impiego intenso di manodopera, in un lasso di tempo molto breve e spesso anche non programmabile.
 
Colpire il caporalato, ma rivedere le regole che penalizzano imprese sane
Agrinsieme ha appoggiato e continuerà a sostenere ogni iniziativa finalizzata a combattere lo sfruttamento della manodopera in agricoltura e, più in generale, qualsiasi fenomeno di lavoro irregolare che si traduca anche in concorrenza sleale verso quelle imprese ch

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