Così Giorgio Mercuri il coordinatore di Agrinsieme (che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) commenta l’approvazione avvenuta, al termine del quarto trilogo, sulla parte agricola del Regolamento Omnibus.
“Grazie all’impegno di tutte le sigle riunite in Agrinsieme – spiega Mercuri – siamo riusciti ad ottenere un numero maggiore di modifiche rispetto al limitato restyiling proposto dalla Commissione europea”.
Nello specifico, nel quadro dello sviluppo rurale, si registra in particolare un importante passo in avanti nella gestione del rischio, con regole più flessibili che riescono a rendere lo strumento maggiormente applicabile. Novità positive anche per gli investimenti e la consulenza.
Nell’ambito dell’OCM, è apprezzabile la parte relativa alla possibilità di deroghe alle norme sulla concorrenza per le Organizzazioni dei produttori e l’ammissibilità, all’interno dei programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticole, di azioni ed attività rivolte alla promozione, diversificazione e consolidamento dei mercati nei Paesi Extra Ue . Positiva anche la possibilità di attivare con più facilità le misure eccezionali in caso di squilibri di mercato.
“Bisogna guardare avanti – ha concluso Agrinsieme - lavorando per realizzare una riforma più coraggiosa dopo il 2020. A partire dalle linee guida generali che saranno contenute nella Comunicazione che la Commissione ha annunciato di presentare entro dicembre”.
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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.