“Visto, infatti, l’elevato differenziale tra le tradizioni culturali, alimentari e geografiche di una Penisola che va dalle montagne alpine alle regioni più meridionali, sostenere le produzioni locali e la filiera corta è fondamentale per contrastare lo spopolamento delle aree montane e collinari, tutelare la biodiversità, contrastare il consumo di suolo e contribuire alla conservazione delle tipicità locali; senza contare la necessità di salvaguardare il reddito dei produttori agricoli”, ha sottolineato il coordinamento.
Nello specifico, durante l’audizione, Agrinsieme ha sottolineato la necessità di introdurre nel corso dell’iter parlamentare alcuni aggiustamenti necessari a rendere la norma più coerente rispetto agli obiettivi ai quali si ispira.
“Invitiamo il Parlamento e il Governo a valutare con attenzione, di concerto anche con i rappresentanti della filiera agricola e agroalimentare, alcuni suggerimenti proposti da Agrinsieme al testo del Ddl nonché le successive disposizioni ministeriali che dovranno definire, fra l’altro, il paniere dei prodotti oggetto della norma”, ha proseguito il coordinamento.
“Considerato poi che in tema di promozione e valorizzazione di prodotti agricoli locali ci sono altre normative in vigore e anche proposte di legge, per scongiurare una proliferazione di marchi simili che rischierebbe di generare oneri amministrativi per le aziende, ma anche confusione nei consumatori, suggeriamo di valutare la possibilità di ragionare all’interno di un unico contesto normativo armonizzato con le disposizioni in vigore”, conclude Agrinsieme.