La vicenda “Prosek” crea un pericoloso precedente in Europa, andando completamente contro la filosofia
La vicenda “Prosek” crea un pericoloso precedente in Europa, andando completamente contro la filosofia delle denominazioni europee e rischiando di danneggiare fortemente i produttori italiani di Prosecco. Per questo apprezziamo e siamo al fianco del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che oggi nell’informativa al Senato ha confermato un’azione politica forte e compatta nei confronti di Bruxelles a difesa del vino tricolore.
Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme - che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - in merito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue della domanda di registrazione della menzione tradizionale Prosek da parte della Croazia.
Pur essendo prodotti differenti, il nome del vino croato è troppo simile a quello del nostro spumante - ribadisce il Coordinamento - Può trarre facilmente in inganno i consumatori di tutto il mondo e nuocere seriamente al Prosecco Made in Italy, che è la prima DOP per volume e valore certificato, con oltre 2 miliardi di euro di fatturato annuo sui mercati.
L’Italia aveva già inviato il 25 giugno scorso, una dichiarazione alla Commissione UE affermando la propria contrarietà alla proposta presentata e chiedendo quali fossero le motivazioni alla base dell’accoglimento della domanda di protezione della menzione Prosek, dato che un’analoga richiesta era stata già rifiutata da parte della Commissione proprio per opposizione dell’Italia e in considerazione del fatto che il principio giuridico non è stato modificato con i nuovi regolamenti.
Se, nell’ambito dell’opposizione, gli Stati Membri saranno in grado di apportare prove valide per cui la protezione non debba essere considerata ammissibile, la Commissione ritirerà la pubblicazione.
Ecco perché se si dovesse procedere al riconoscimento della menzione Prosek, sarebbe un fatto davvero grave, una decisione incoerente rispetto all’impianto di tutela della qualità costruito con il sistema delle Dop e Igp - osserva Agrinsieme -. L’unico vero Prosecco è quello prodotto in Italia e continueremo a batterci per difenderlo, salvaguardando i nostri agricoltori e i nostri territori”.
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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane - Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme appresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.