Bene l’ordinanza firmata dai ministri Patuanelli e Speranza. L’interesse fondamentale e assolutamente prevalente è quello di assicurare la massima tutela
“Bene l’ordinanza firmata dai ministri Patuanelli e Speranza. L’interesse fondamentale e assolutamente prevalente è quello di assicurare la massima tutela del patrimonio suinicolo nazionale”.
E’ la presa di posizione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in merito all’ordinanza dei ministri delle Politiche agricole e della Salute che ha fissato una serie di misure, valide per un periodo di sei mesi nelle zone interessate (114 in tutto tra Piemonte e Liguria), al fine di bloccare la diffusione della peste suina africana, consentendo comunque la continuità delle attività produttive”.
“La filiera suinicola ha un ruolo di primo piano nell’ambito del Made in Italy agroalimentare - prosegue Giansanti - Dobbiamo quindi fornire le più solide rassicurazioni ai Paesi terzi, per tenere aperti i canali commerciali ed evitare una crisi di mercato che avrebbe pesantissime conseguenze di natura sociale ed economica”.
Le esportazioni italiane del comparto – evidenzia Confagricoltura - si attestano attorno a 1,5 miliardi di euro l’anno, di cui oltre 500 milioni destinate fuori dai confini dell’Unione europea.
“Apprezziamo la tempestiva iniziativa del governo - conclude il presidente di Confagricoltura - Resta il rammarico per un’emergenza che avrebbe potuto, con tutta probabilità, essere evitata con un efficace intervento, più volte sollecitato, per fermare la dannosa moltiplicazione dei cinghiali, tenendo conto anche della presenza della peste suina classica in altri Stati membri della UE”.