Confagricoltura Alessandria
17-01-2022
Aggiornamento sull'emergenza peste suina africana

Facciamo di seguito il punto della situazione sull’emergenza peste suina africana, anche in relazione agli atti ministeriali pervenuteci.La PSA, non coinvolge solo gli allevamenti suini, che già dal 7 gennaio

Aggiornamento sull'emergenza peste suina africana

Aggiornamento sull'emergenza peste suina africana

Facciamo di seguito il punto della situazione sull’emergenza peste suina africana, anche in relazione agli atti ministeriali pervenuteci.

 

La PSA, non coinvolge solo gli allevamenti suini, che già dal 7 gennaio sottostanno alle norme di massima allerta relativamente alla vigilanza sulle misure di biosicurezza nel settore con particolare riguardo a tutte le operazioni di trasporto e di movimentazione degli animali mangimi, prodotti e persone, già in gravissime difficoltà.

 

L’ordinanza che alleghiamo alla presente a firma congiunta del ministro della salute e del ministro dell’agricoltura sostanzialmente stabilisce il divieto di attività venatoria nella zona delimitata come infetta.

 

Tale divieto era già stato esteso a tutta la provincia di Alessandria dall’ordinanza del Presidente Alberto Cirio n. 3 dell’11 gennaio scorso.

 

L’ordinanza ministeriale congiunta vieta anche tutta una serie di altre attività all’aperto:

 

- Il divieto delle attività venatorie di qualsiasi tipologia. I servizi regionali, su richiesta degli interessati, possono, a talune condizioni, autorizzare la caccia di selezione.

 

- Il divieto delle seguenti attività:

o raccolta di fungi e tartufi, o pesca;

o trekking;

o mountain biking;

o altre attività “che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infatti, comportino un rischio per la diffusione della malattia.”

 

Sono comunque escluse le attività connesse alla salute e alla cura degli animali e delle piante comprese le attività selvicolturali.

 

Anche in questo caso i servizi regionali competenti, sempre su richiesta degli interessati ed a determinate condizioni, possono autorizzare lo svolgimento delle attività vietate; i servizi regionali stessi dovranno comunque fornire ai titolari delle attività autorizzate le istruzioni necessarie ad evitare o ridurre il rischio di diffusione della PSA.

 

(Tutto questo deve ancora essere normato).

 

- Ulteriori disposizioni per contrastare la diffusione della malattia saranno adottate con decreto direttoriale del Minsalute.

 

- L’efficacia dell’ordinanza decorre dalla data di adozione e permane per i sei mesi successivi

 

L’ordinanza stabilisce infine che ulteriori misure per contrastare la diffusione della malattia dovranno essere adottate dal direttore generale della Sanità e del farmaco veterinario.

 

Dalla lettura del provvedimento e in particolare per quanto riguarda le eccezioni sul divieto nulla si dice riguardo alle attività agricole e a quelle ad esse connesse (es. agriturismo).

 

Inoltre, mentre il divieto di caccia è esteso a tutta la provincia di Alessandria dall’ordinanza regionale, quello relativo alle attività sembrerebbe circoscritto solo all’area infetta. (Si veda allegato della situazione ad oggi - All. 3 - che vi invitiamo a leggere con particolare attenzione).

 

Il 13 gennaio (si veda allegato Blasi) il Capo dipartimento delle politiche europee e dello sviluppo rurale, Giuseppe Blasi, ha inviato alle Associazione venatorie nazionali una nota che ricapitola la vicenda PSA, a partire dal ritrovamento della carcassa infetta nel comune di Ovada, alla stesura del manuale operativo per l’applicazione delle misure di intervento finalizzato a contrastare l’epidemia fino alle indicazioni per redigere un Piano di gestione del cinghiale e della PSA.

 

Blasi chiede alle Associazioni venatorie anche un

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