Confagricoltura Alessandria
14-09-2022
Le proposte del Piemonte al Governo sul caro energia

La Regione Piemonte ha inviato al Consiglio dei ministri un documento che riassume le richieste e le proposte per fronteggiare il caro energia, elaborate

Le proposte del Piemonte al Governo sul caro energia

Le proposte del Piemonte al Governo sul caro energia

La Regione Piemonte ha inviato al Consiglio dei ministri un documento che riassume le richieste e le proposte per fronteggiare il caro energia, elaborate tenendo conto di quanto emerso dal confronto con le rappresentanze del mondo economico e produttivo.


Si tratta di misure urgenti idonee ad affrontare questo momento di estrema difficoltà e a garantire la tenuta economica del Paese e di strumenti, da attivare nel medio e lungo periodo, per offrire una prospettiva di stabilità a imprese e cittadini, visto che questa emergenza ha accelerato le conseguenze di decenni di gestione sbagliata del tema energia.


Secondo il Piemonte occorre:


- definire stock di energia a prezzo calmierato (tenendo come riferimento il 2020) da mettere a disposizione del sistema produttivo in funzione di dimensione, settori, consumi e fatturato;
- fissare uno sconto in bolletta con i fondi degli extra profitti, in quanto la produzione di energia è generata in percentuali importanti anche da fonti rinnovabili ma il prezzo che paga l’utente finale è interamente tarato sul valore del gas;
- facilitare gli impianti realizzati per l’autoconsumo nell’attesa dell’allacciamento alla rete degli impianti da fonti rinnovabili installati dalle imprese;
- finanziare gli investimenti in corso sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, attivabili anche mediante le imprese che offrono tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari, facendosi carico sia degli oneri economici sia di quelli organizzativi;
- allargare la categoria dei beni strumentali che godono del credito d’imposta, inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili:
- ridefinire i parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato, indipendentemente dalla classificazione come energivore o meno.
- ridurre l’Iva sul teleriscaldamento al 5%.

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