La campagna produttiva delle nocciole di quest’anno è stata fortemente condizionata dall’ andamento climatico anomalo, caratterizzato da siccità
La campagna produttiva delle nocciole di quest’anno è stata fortemente condizionata dall’ andamento climatico anomalo, caratterizzato da siccità prolungata e alte temperature. Nonostante questo, in Italia, le quantità raccolte mostrano un diffuso e sensibile incremento, specialmente rispetto all’anno scorso quando le produzioni erano state danneggiate dalle gelate precoci.
In Piemonte la scarsità di acqua dell’estate scorsa ha provocato un’intensa cascola dei frutti e ha prodotto calibri al di sotto della norma in alcune zone più che in altre. I risultati della campagna 2022 sono stati quindi molto differenti da zona a zona portando a una situazione a macchia di leopardo.
Ai problemi agronomici si aggiungono poi quelli dati dal continuo incremento dei costi di produzione, dagli attacchi parassitari, fino alla continua riduzione di molecole disponibili per la difesa fitosanitaria, accentuata dalle politiche europee in materia di uso sostenibile dei fitofarmaci. Tutti questi fattori stanno intaccando in modo preoccupante la marginalità economica delle imprese corilicole.
Anche i prezzi di vendita sono in calo, 280 – 320 euro al quintale con una diminuzione tra il 18 e il 23% su base annua, nonostante la qualità delle nocciole sia in generale buona e la produzione, rispetto all'annata 2021-2022, in aumento.
Occorre quindi, anche con interventi più incisivi da parte dell’ente pubblico, mettere in atto tutte le possibili strategie per contenere i costi all’origine, contrastare i cambiamenti climatici, lavorare per una maggiore aggregazione tra produttori e promuovere la nocciola made in Italy e i suoi benefici nutrizionali.