Il tribunale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha accolto il ricorso della Cambogia Rice Federation annullando il regolamento
Il tribunale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha accolto il ricorso della Cambogia Rice Federation annullando il regolamento che istituisce misure di salvaguardia nei confronti delle importazioni di riso Indica originario della Cambogia e del Myanmar. Le ragioni di tale provvedimento risiedono nei seguenti punti: negli errori commessi dalla Commissione nella valutazione della nozione di “produttori dell’Unione Europea" e di “prodotti simili o direttamente concorrenti" (che avrebbe dovuto contemplare anche i trasformatori di risone di importazione e potuto comprendere anche i risicoltori, come dall’Italia sostenuto); nella violazione da parte della Commissione del diritto di difesa dei cambogiani non mettendo a loro disposizione alcuni dati considerati essenziali per l’adozione della salvaguardia. Il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, ha dichiarato che “dalla lettura della sentenza si evincono l‘esistenza di tutte le condizioni di mercato e la correttezza di tutte le informazioni fornite del dossier di richiesta di salvaguardia da parte dell’Italia, nonché il mancato rispetto di alcune fondamentali azioni da parte della Commissione che hanno inficiato il buon esito dell’azione intrapresa dalla filiera. Emerge quindi la necessità di modificare i meccanismi di salvaguardia propri del Regolamento Ue n. 978/2012, considerati troppo generici e lacunosi e che lasciano la produzione europea senza una rete di sicurezza”.