Il Ministero dell’agricoltura intende sottoporre in tempi brevi alla Conferenza Stato Regioni la bozza del nuovo Decreto sul Sistema
Il Ministero dell’agricoltura intende sottoporre in tempi brevi alla Conferenza Stato Regioni la bozza del nuovo Decreto sul Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia, che dovrebbe sostituire l’attuale DM 4 marzo 2011.
L’aggiornamento della normativa si è rende opportuno anche in relazione alle norme emanate sulla PAC 2023-2027 in materia di buone condizioni agronomiche e ambientali e soprattutto in relazione al Regolamento Delegato (UE) 2022/126, che all’articolo 47 prevede delle specifiche sui “Regimi di Qualità”.
Le novità contenute nella bozza di nuovo DM riguardano sostanzialmente:
- la possibilità di ottenere prodotti che rispettino uno o più elementi qualificanti secondo regole di sostenibilità, ambientale e sul benessere animale come indicate negli articoli 12 e 46 del Reg. Delegato (UE) 2022/126, e che consentiranno di apporre la dicitura “prodotto da allevamento sostenibile”;
- la previsione che, su richiesta della Regione interessata, i Sistemi di Qualità Regionali da lei approvati possano avere la qualifica di SQNZ;
- la modifica della percentuale di rappresentanza del prodotto per la richiesta di riconoscimento di nuovi disciplinari che passa dal 50% al 30% di rappresentatività e l’eliminazione del vincolo di richiesta congiunta per le Regioni per richiedere il riconoscimento di un disciplinare.
Le modifiche ipotizzate sono anche finalizzate alla possibilità di accedere agli eventuali fondi che verranno messi a disposizione per sostenere la cooperazione e l’aggregazione secondo quanto previsto dall’articolo 77 del Regolamento (UE) 2021/2115 e alla previsione di sostenere i costi di campagne promozionali che promuovano i prodotti di tali sistemi di certificazione.
Secondo Confagricoltura lo sviluppo di questi sistemi deve conseguire lo scopo di corrispondere al produttore un valore aggiunto sia a livello di competitività, sia a livello di ricavo per l’azienda, senza però discriminare le aziende che decideranno di non aderire all’SQNZ, ma che già garantiscono un ottimo livello degli standard obbligatori di sicurezza alimentare, sanità e benessere animale e controllo dell’utilizzo del farmaco.
Si tratta di un problema piuttosto delicato, soprattutto alla luce dei numerosi attacchi mediatici al sistema zootecnico molto spesso ingiustificati. Confagricoltura ha sempre chiesto che le istituzioni supportassero la regolamentazione avanzata, il sistema della sanità veterinaria e i sistemi di autocontrollo degli allevamenti che oggi consentono di poter affermare che la zootecnia italiana è all’avanguardia.