Siamo particolarmente preoccupati per la deriva proibizionistica che il settore vitivinicolo europeo sta affrontando. La Commissione non ha ascoltato
“Siamo particolarmente preoccupati per la deriva proibizionistica che il settore vitivinicolo europeo sta affrontando. La Commissione non ha ascoltato le riserve che l’Italia, con altri numerosi Stati membri, ha manifestato per opporsi alle misure introdotte dalla normativa irlandese creando un grave precedente e un potenziale ostacolo al commercio interno”.
Questo il primo commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla notizia della non opposizione odierna allo schema di regolamento irlandese inerente l’etichettatura delle bevande alcoliche che era stata notificato dall’Irlanda alla Commissione lo scorso mese di giugno. Il progetto di regolamento – evidenzia Confagricoltura - introduce l’obbligo di riportare messaggi sanitari relativi al cancro, alle malattie del fegato, alle donne in gravidanza nell’etichettatura e presentazione di tutte le bevande alcoliche, vini inclusi, immesse nel mercato domestico.
Il Governo italiano è stato il primo a trasmettere un parere circostanziato alla Commissione europea per manifestare la propria contrarietà a questa misura, che costituisce un pericoloso precedente per altre iniziative simili che potrebbero eventualmente essere presentate da altri Paesi.
“Occorre contrapporre a queste decisioni l’evidenza che è solo l’abuso di alcol, e non il consumo moderato, a poter determinare effetti nocivi sulla salute - conclude Giansanti - Soltanto con strumenti di prevenzione ed educazione al consumo consapevole è possibile evitare i fenomeni dell’alcolismo”.