Oltre duecento persone hanno preso parte, lunedì 20 febbraio, al convegno “Produttività, competitività e innovazione 5.0. L’impresa agricola
Oltre duecento persone hanno preso parte, lunedì 20 febbraio, al convegno “Produttività, competitività e innovazione 5.0. L’impresa agricola al centro del contesto economico nazionale anche a fronte delle sfide climatiche”, organizzato da Confagricoltura Novara e VCO all’interno del Castello visconteo-sforzesco del capoluogo provinciale.
Un evento che ha affrontato i temi della siccità, della gestione della risorsa idrica, e non solo, sotto il profilo delle buone pratiche e dell’innovazione tecnologica.
Il presidente di Confagricoltura Novara e Vco, Giovanni Chiò ha evidenziato quanto ancora siano incerte le semine che inizieranno a breve, senza previsione chiara di come intenderà muoversi la politica a salvaguardia del territorio e delle imprese agricole che devono far fronte a numerose incognite riguardo il meteo.
Una questione che si pone anche su larga scala: il sottosegretario al MASAF Patrizio La Pietra ha rimarcato che in Italia, negli ultimi vent’anni, non sono stati fatti investimenti e ora occorre agire d’emergenza. Su questo punto la direzione del governo è improntata a un cambio di passo, con una pianificazione che riguarda l’intero settore primario, al quale l’Esecutivo dà la massima attenzione.
Le relazioni del professor Stefano Boccaletti del Dipartimento di Economia Agroalimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e dell’agronomo Alessandro Carelli dell’Istituto Bonfantini di Novara hanno evidenziato quanto sia cambiato il paesaggio agricolo e il panorama delle imprese del settore primario nel corso di decenni, proprio in relazione ai cambiamenti climatici, alle politiche comunitarie e agli scenari economici e sociali.
Un suggerimento su come migliorare la gestione aziendale mantenendo elevati standards qualitativi e produttivi è stato fornito da Fabio Isaia, che per Confagricoltura segue l’andamento delle imprese agricole e ne monitora la sostenibilità in termini economico-ambientali.
Ha chiuso il convegno il vicepresidente nazionale di Confagricoltura Matteo Lasagna rammentando che il futuro dev’essere scritto con la consapevolezza che l’Italia ha ancora potenziale inespresso e che per il valore delle produzioni agricole, è necessario tutelare il tessuto imprenditoriale incentivando l’introduzione di nuove tecnologie e rimanere all’avanguardia.