Come ben noto, gli effetti prolungati nel tempo della pandemia sulla produzione e sull’approvvigionamento dei beni alimentari, le conseguenze
Come ben noto, gli effetti prolungati nel tempo della pandemia sulla produzione e sull’approvvigionamento dei beni alimentari, le conseguenze dei cambiamenti climatici e della persistenza di fenomeni metereologici estremi, come la siccità, costituiscono i fattori determinanti per l’innalzamento dei prezzi alimentari in generale. Su questo sfondo, si è inserita l’invasione russa dell’Ucraina che ha accentuato la crisi dei mercati dei prodotti alimentari.
A tali eventi si aggiunge e segue il debito bancario accumulato significativamente dalle imprese per fronteggiare la crisi economico-finanziaria che ha colpito la nostra economia. È indubbio come tale condizione abbia appesantito notevolmente la situazione finanziaria del settore agricolo, rischiando di compromettere, tra l’altro, la capacità di investimento.
In questo scenario, Confagricoltura ritiene essenziale rendere più gestibile la condizione economico-finanziaria delle imprese agricole, attraverso interventi o misure che mitighino, da un lato, le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse e che attenuino, dall’altro, le tensioni finanziarie delle imprese stesse.
Con una lettera del Presidente Massimiliano Giansanti al Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco la Confederazione ha chiesto una particolare attenzione nazionale alle imprese del comparto, sollecitando misure – in particolare moratorie e rinegoziazione del debito – da parte dell’Europa, che assicurino un livello di debito più sostenibile, per contrastare la frenata dell’economia e favorire le imprese nei rapporti con il mondo bancario.