Riduzione tra il 90 e il 95% delle emissioni di gas serra: è questo l’obiettivo, piuttosto ambizioso, proposto dal Comitato scientifico europeo sul cambiamento climatico (Esabcc).
Riduzione tra il 90 e il 95% delle emissioni di gas serra: è questo l’obiettivo, piuttosto ambizioso, proposto dal Comitato scientifico europeo sul cambiamento climatico (Esabcc).
Questo organismo indipendente dovrà supportare la Commissione europea nel fissare, entro la prima metà del 2024, un tetto intermedio tra il taglio del 55% da raggiungere entro il 2030 e lo “zero netto” stabilito per il 2050. Tra gli scopi, la riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili, il potenziamento delle rinnovabili, l’elettrificazione e la riduzione dei consumi.
A marzo, Bruxelles aveva indicato un obiettivo del 75%-80% per il 2040.
Alcuni Governi e gruppi industriali hanno già sollevato resistenze contro la piena attuazione del pacchetto legislativo “Fit for 55”, quello che dovrebbe condurre alla riduzione dei gas serra del 55% entro il 2030.
È auspicabile, a buon dire dell’Esabcc, che la riduzione maggiore avvenga nel settore dei trasporti, con una riduzione del 30-60%. Dovrebbero seguire industria (15-45%) e settore residenziale e terziario (15-35%). Il Comitato inoltre sottolinea che i vantaggi climatici dipendono dalla sostenibilità della loro produzione, che in ogni caso è in competizione con altri usi del suolo, compresa la conservazione della natura e la produzione alimentare.