Con decreto, pubblicato il 21 settembre scorso, il Masaf ha stabilito i criteri e le modalità di attuazione del fondo per la sovranità alimentare.
Con decreto, pubblicato il 21 settembre scorso, il Masaf ha stabilito i criteri e le modalità di attuazione del fondo per la sovranità alimentare.
L’intervento persegue le finalità di sostenere le produzioni e valorizzare le pertinenti filiere di alcuni cereali, proteaginose e della carne bovina.
Infatti il fondo, che ha una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro all’anno sul quadriennio 2023 – 2026, concede un aiuto in forma di de minimis a favore delle filiere del mais per 8 meuro, delle proteine vegetali (legumi e soia) per 5 meuro, del frumento tenero per 4 meuro, dell'orzo per 3 meuro, delle carni bovine collegate alla linea «vacca-vitello» e delle carni bovine allevate secondo il Sistema di qualità nazionale zootecnia (Sqnz) per 5 meuro.
Ai soggetti beneficiari che avranno sottoscritto entro il termine di scadenza della domanda di contributo, direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute, contratti di filiera di durata almeno triennale, viene concesso l'aiuto che, relativamente alle colture va da 200 a 400 euro per ettaro in più coltivato rispetto alla media del triennio precedente mentre, per gli allevamenti, ammonta a 100 euro a capo di almeno 8 mesi nel caso di linea vacca – vitello mentre scende a 40 euro a capo allevato di almeno 6 mesi nel caso del Sqnz. I vitelli oggetto di sostegno saranno quelli presenti in stalla alla data del termine fissato per la presentazione delle istanze.
Per accedere al sostegno, l’agricoltore dovrà presentare richiesta a Agea secondo modalità da emanarsi entro il termine di trenta giorni dall'entrata in vigore (22 settembre 2023) del decreto, allegando copia del contratto di filiera se sottoscritto direttamente dal beneficiario oppure dell'impegno/contratto di coltivazione nel caso si passi attraverso strutture associate.