Dopo l’anteprima a Cibus di Parma e al Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), “Mediterranea” è stata presentata venerdì 10 alla Farnesina, al vicepresidente del Consiglio dei Ministri
Dopo l’anteprima a Cibus di Parma e al Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), “Mediterranea” è stata presentata venerdì 10 alla Farnesina, al vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e il Presidente di Unione Italiana Food, Paolo Barilla, vertici della nuova alleanza per il consolidamento delle filiere agroalimentari e per la promozione della Dieta Mediterranea nel mondo, hanno illustrato al Ministro l’attività in corso, a beneficio delle imprese italiane e a sostegno dell’export.
Tra gli obiettivi di “Mediterranea”, che rappresenta una compagine del valore di 106 miliardi di euro con 650mila addetti, l’individuazione di modelli organizzativi, tecnologici e industriali a supporto di una garanzia qualitativa, nutrizionale e geografica delle eccellenze italiane. Rafforzare le filiere e la loro efficienza dal campo alla tavola, la sostenibilità delle produzioni ed efficientare la rete logistica e dei sistemi di stoccaggio, sono infatti tra gli obiettivi dichiarati di Mediterranea e questo primo progetto va esattamente in tale direzione.
L’iniziativa affonda le radici sul successo del “Protocollo d’intesa grano duro-pasta”, con l’obiettivo di estendere il modello ad altre filiere rappresentate da Unione Italiana Food e Confagricoltura fra cui, appunto, quello del pomodoro. Il partner tecnico sarà Value Groovers, spin off dell’Università della Tuscia di cui è presidente il prof. Emanuele Blasi che seguirà la prima progettualità di filiera promossa da Mediterranea, facendo tesoro dell’esperienza del Protocollo e dell’innovativo modello FRUCLASS testato nell’ambito della filiera grano duro-pasta.
L’Italia, con oltre 5 milioni di tonnellate è il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria, dopo California e Cina. Seguono la Turchia, con circa la metà della produzione italiana, e la Spagna, che ha una produzione sostanzialmente equivalente. I “top five producer” di pomodoro da industria rappresentano quasi il 70% della produzione mondiale.
Tra gli obiettivi del progetto di Mediterranea, l’individuazione di modelli organizzativi, tecnologici ed industriali a supporto di una garanzia qualitativa, nutrizionale e geografica dei prodotti a base di pomodori da industria.
Per Massimiliano Giansanti, presidente di Mediterranea: “Con Mediterranea intendiamo strutturare le filiere agroalimentari italiane in modo che diventino sempre più competitive sui mercati. Attraverso accordi e certificazioni a favore della tracciabilità e della sostenibilità, Confagricoltura e Unionfood insieme si impegnano a incrementare le produzioni e sviluppare accordi con soggetti terzi per sostenere l’alta qualità dell’export agroalimentare italiano.”.
Per Paolo Barilla, vicepresidente di Mediterranea: “La ricchezza, la varietà e la natura dei prodotti rappresentati da Unione Italiana Food sono complementari alla dieta mediterranea nel suo complesso. Per questo, insieme a Confagricoltura, abbiamo costruito una struttura per la promozione e valorizzazione delle filiere mediterranee e dei prodotti italiani di eccellente qualità che in quel paniere si collocano, in una logica di integrazione di filiera e tra più filiere, ben rappresentate da entrambi i soci fondatori.”