Si è svolto venerdì 6 settembre un vertice a Palazzo Regione sul problema della Blue tongue, l’epidemia virale della “lingua blu”. Detta anche febbre catarrale degli ovini
Si è svolto venerdì 6 settembre un vertice a Palazzo Regione sul problema della Blue tongue, l’epidemia virale della “lingua blu”. Detta anche febbre catarrale degli ovini, è trasmessa dalla zanzara Culicoide, colpisce i bovini senza effetti mortali, ma infligge i danni maggiori a ovini e caprini.
L’incontro, fortemente voluto da Confagricoltura Piemonte, è stato convocato dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ed ha coinvolto l’assessorato alla Sanità di Federico Riboldi (rappresentato dal capo di gabinetto Fabrizio Priano), il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia insieme ai rappresentati delle altre associazioni di categoria. Per la Regione sono intervenuti il direttore regionale dell’Agricoltura Paolo Balocco, i dirigenti dei settori Produzioni agrarie e zootecniche Gianfranco Latino e Salute animale Bartolomeo Griglio e il commissario regionale per la Peste Suina africana Giorgio Sapino.
Il tavolo ha concordato le misure urgenti per contrastare nell’immediato la diffusione della malattia e ha concertato le azioni per una strategia vaccinale di periodo più esteso da attuarsi nei prossimi mesi. La Blue tongue è arrivata in Piemonte circa sei mesi fa dalla Francia, dove si stanno diffondendo nuovi ceppi virali che potrebbero interessare anche i nostri animali. L’Istituto Zooprofilattico piemontese li sta già analizzando per mettere a punto un vaccino che possa essere efficace anche nel medio-lungo periodo sui nuovi ceppi. In Italia la regione con il maggior numero di capi ovi-caprini è la Sardegna, che per questo si è trovata per prima a contrastarla grazie a un’azione efficace dell’allora direttore dello Zooprofilattico Giovanni Filippini, ora direttore al Ministero della Salute e commissario nazionale Psa.
Grazie anche all’intervento di Confagricoltura Piemonte, la Regione, per voce dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi, ha dato la disponibilità a riconoscere un contributo per la vaccinazione. Sono in corso valutazioni approfondite dal punto di vista giuridico per stabilire le modalità del contributo della Regione. Nel contempo, l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni si sta attivando con l’omologo assessore della regione Sardegna e con il Ministro dell’Agricoltura per reperire un congruo numero di vaccini.
Il tavolo ha inoltre concordato sull’opportunità di varare una strategia vaccinale che comprenda un’azione di informazione e sensibilizzazione degli allevatori sull’opportunità di vaccinare gli animali, di attivare le massime azioni di biosicurezza quali trattamenti insettorepellenti o la custodia degli animali in ambienti protetti nelle ore notturne, quando è attiva la zanzara che trasmette il contagio. I vaccini contro la Blue Tongue hanno un’efficacia di circa sei mesi e devono venire inoculati preferibilmente nella versione in due dosi, per ridurre al minimo il rischio di aborto negli animali gravidi, uno spiacevole effetto collaterale che in passato ha cagionato un rilevante danno economico per gli allevatori. Per questo motivo la campagna vaccinale partirà a tappeto attorno alla fine dell’inverno, quando le gravidanze sono terminate e il rischio eventuale viene azzerato.
IN ALLEGATO