Lo spreco alimentare nel nostro Paese è ancora un problema di dimensioni importanti, ma è anche tangibile l’impegno di tutti gli attori della filiera agroalimentare a ridurlo attraverso azioni preventive o con una gestione
Lo spreco alimentare nel nostro Paese è ancora un problema di dimensioni importanti, ma è anche tangibile l’impegno di tutti gli attori della filiera agroalimentare a ridurlo attraverso azioni preventive o con una gestione delle eccedenze attraverso sistemi efficienti di economia circolare”. Così il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, ad Ecomondo, a Rimini, al workshop organizzato nello stand dell’Organizzazione, “Eccedenze, fra lotta agli sprechi alimentari ed etica della produzione e del consumo”, con Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare, e Agriturist Emilia Romagna.
“Le imprese agricole stanno facendo la loro parte contribuendo alla diminuzione delle eccedenze sui campi, migliorando le tecniche di raccolta e di prima conservazione e attivando partnership con associazioni del terzo settore come il Banco Alimentare, con cui Confagricoltura ha siglato un protocollo d’intesa anche per agevolare l’incontro tra domanda e offerta – ha sottolineato Barrile -. Oggi siamo qui per confrontarci, individuare criticità, necessità, e fare proposte distinguendo tra responsabilità e vincoli per il settore primario e per i componenti della filiera coinvolti.
Il direttore generale ha ricordato come l’agricoltura debba scontare anche la piaga delle avversità climatiche di questi anni, che generano circa l’80% dello ‘spreco’ in azienda: “L’innovazione e le nuove tecnologie sono di grande aiuto per la riduzione delle perdite in campo. L’Agricoltura 4.0 consente di migliorare la quantità, senza sprechi, e la qualità delle produzioni, preservando al contempo le risorse naturali”.