Prodotti Fitosanitari

"I prodotti fitosanitari sono composti chimici (di sintesi o naturali) destinati alla protezione delle piante e delle derrate alimentari immagazzinate. Contengono una o più sostanze attive che esercitano l'azione biologica di difesa contro le avversità specifiche che combattono, siano queste crittogame, insetti, malerbe o altri organismi nocivi alle colture. La vendita e l'utilizzazione degli agrofarmaci è possibile solo se questi prodotti sono registrati dal Ministero della Salute; ciascun prodotto registrato viene corredato da una etichetta che contiene tutte le prescrizioni tossicologiche, di sicurezza e d'impiego che ogni utilizzatore deve rispettare.

Le direttive emanate dall'Unione Europea prevedono una revisione periodica delle autorizzazioni e l'esclusione di quelle sostanze attive che non rispettano i sempre più severi parametri di sicurezza e ecotossicologici che le varie sostanze immesse sul mercato devono garantire.
Inoltre le Società produttrici o distributrici possono richiedere l'estensione dell'uso a nuove colture; queste estensioni delle registrazioni possono essere ammesse o meno dal Ministero della Salute in base alle prove che le stesse Società forniscono.

Nei documenti allegati sono contenuti le nuove registrazioni, le estensioni di impiego e le revoche delle registrazioni dei prodotti che dopo la data indicata non potranno più essere utilizzati; eventuali giacenze dovranno essere smaltite come rifiuto speciale pericoloso.

Di seguito le scadenze delle sostanze attive aggiornate al 5 febbraio, su elaborazione della Fondazione Agrion, il Centro Regionale di Ricerca e innovazione del Piemonte che si occupa in particolare delle colture ortofrutticole.

Il Ministero della Salute, grazie al nostro intervento a livello nazionale, ha concesso deroghe di durata limitata - 120 giorni dal decreto di deroga - per l'utilizzo di alcuni prodotti fitosanitari contenenti sostanze attive autorizzate per situazioni di emergenza fitosanitaria, non essendocene altre sufficientemente efficaci alla risoluzione di talune avversità parassitarie o di malerbe". Ecco l'elenco valido per il 2020"

Per ulteriori informazioni è possibile consultare le seguenti banche dati ufficiali:
Impiego di erbicidi contenenti la sostanza attiva terbutilazina nella Regione Piemonte


Dal 1 gennaio 2008 la sostanza attiva terbutilazina, a causa dei residui presenti nelle acque superficiali e nelle acque sotterranee destinate all'utilizzo potabile, subisce, come è noto, limitazioni d'impiego. Nelle zone ordinarie la terbutilazina può essere impiegata utilizzando formulati commerciali che la contengono in miscela insieme con altre sostanze attive, alle dosi di etichetta ed esclusivamente sulle colture sulle quali i vari formulati commerciali sono registrati.
Inoltre, nelle Zone Vulnerabili da prodotti Fitosanitari (Z.V.F.) va impiegata ad anni alterni e in forma localizzata sulla fila di semina. La Provincia di Alessandria non è compresa nelle Z.V.F. regionali: la tabella allegata contiene i fogli i mappa dei comuni ove valgono le più severe limitazioni.
Infine occorre ricordare di leggere con molta attenzione le etichette dei prodotti, in quanto contengono prescrizioni supplementari quali il rispetto di una fascia di sicurezza non trattata distante da 5 a 10 metri dai corpi idrici superficiali (a seconda della data di registrazione del prodotto) e, come riportato da alcune etichette, l'utilizzo di ugelli antideriva (in alcune etichette l'utilizzo di questi ugelli può consentire la riduzione della fascia di rispetto). Questa limitazione deve essere applicata a tutti i corpi idrici superficiali sull'intero territorio nazionale (e quindi regionale) in quanto prevista dall'etichetta degli erbicidi contenenti terbutilazina, a prescindere, quindi, se i corpi idrici siano o meno interessati dall'obbligo di realizzazione o mantenimento di una fascia tampone inerbita (e quindi non occupata da una coltura) in ossequio alle norme di condizionalità o al greening