L'Aratro n.5 Marzo 2016 - page 22

I
l 27 aprile 2016 alla “Cantina di Alice sca”
di Alice Bel Colle si sono incontrati tutti i
soggetti di parte agricola coinvolti nella fi-
liera dell’uva “Moscato”, ASSOCIAZIONE
PRODUTTORI MOSCATO, AGRINSIEME
MOSCATO, FEDAGRI CONFCOOPERATIVE,
COLDIRETTI, CIA, CONFAGRICOLTURA, VI-
GNAIOLI PIEMONTESI.
Per Confagricoltura era presente il presidente
Luca Brondelli
accompagnato da
Alessandro
Boido
e
Matteo Ferro
della Zona di Acqui
Terme.
Riportiamo una sintesi delle proposte condi-
vise da tutti i partecipanti. Le proposte avan-
zate si possono dividere sostanzialmente in
azioni da mettere in atto subito per affrontare
la contingenza ed azioni che possono portare
risultati più sul lungo periodo.
Per quanto riguarda l’annata 2016, i punti che
si dovranno affrontare sono:
• Situazione delle scorte:
la previsione è
quella di arrivare alla vendemmia con un
quantitativo di scorte di circa 400.000 hl. La
riduzione delle scorte non dovrà essere a ca-
rico dei produttori di uva, con drastiche limi-
tazioni delle rese, ma dovrà risultare a carico
dell’industria con condivise azioni promozio-
nali per la riacquisizione delle quote di mer-
cato perse.
• Rese ad ettaro:
la resa ad ettaro dovrà essere
proporzionata al numero di bottiglie vendute
nell’ultima campagna. Ad oggi si presume di
arrivare ad un totale, tra Asti e Moscato d’Asti,
di circa 80.000.000 di bottiglie vendute. Se tali
previsioni verranno confermate, la resa do-
vrebbe attestarsi tra gli 80 e gli 83 q.li/ha.
• Prezzo:
la circolare emanata dall’Antitrust
in riferimento all’accordo interprofessionale
del Gavi a nostro avviso non crea alcun osta-
colo alla possibilità di proseguire con i lavori
della paritetica. Il prezzo minimo di que-
st’anno dovrebbe essere fissato a 110 euro/q.le.
• Destinazione del supero:
con queste rese
di produzione di DOCG si avrebbero circa 40
q.li/ha di “supero”, del quale bisognerà deci-
dere la destinazione (totalmente a vino aro-
matico; in parte a Piemonte Moscato, in parte
a vino secco, ecc…)
• Garanzia del ritiro totale sia delle uve che
dei mosti:
è indispensabile legare qualsiasi
tipo di accordo alla garanzia di ritiro totale del
prodotto uva e mosto.
• Introduzione di vincoli e/o premialità per
l’accesso ai fondi PSR per le industrie di tra-
sformazione ed imbottigliamento:
al fine di
frenare la riduzione di volumi commercializ-
zati di Asti e Moscato d’Asti o comunque di
altre denominazioni piemontesi a vantaggio
di altre provenienti da fuori regione, si ri-
chiede che i futuri bandi, sia relativi agli inve-
stimenti materiali che per le spese di promo-
zione prevedano un requisito minimo di am-
missibilità legato al prodotto locale, attraverso
l’obbligo di sottoscrizione di contratti di for-
nitura pluriennali con i produttori di base.
• Verifica della destinazione dei fondi sulla
promozione:
si chiede di avere un dettaglio
preciso delle iniziative realizzate, dei soggetti
coinvolti e degli importi spesi.
Parallelamente è indispensabile progettare
azioni che, anche se non di immediata attua-
zione, possano permettere, con una certa sicu-
rezza e in un futuro prossimo, di riacquisire le
quote di mercato perse.
Le proposte vertono quindi su una revisione
del disciplinare di produzione e sulla gestione
del Consorzio. In particolare:
– All’allargamento della zona di imbotti-
gliamento:
l’allargamento della zona di im-
bottigliamento potrebbe essere una tra le pos-
sibili azioni per consentire di aumentare i vo-
lumi di prodotto imbottigliato, previa verifica
dell’effettivo interesse all’Asti/Moscato d’Asti
di aziende ubicate fuori Piemonte.
– Introduzione di nuove tipologie di pro-
dotto:
da anni ormai è diffusa l’opinione che
la denominazione Asti e Moscato d’Asti non si
sia adeguata all’evolversi dei gusti e dei mer-
cati. Una modifica di disciplinare che preveda
nuove tipologie di prodotto (secco, demi sec,
fermo, ecc…) potrebbe diversificare la clien-
tela aumentando i volumi venduti.
– Riequilibrio del peso fra parte agricola e
parte industriale all’interno del CdA del
Consorzio:
il Aonsiglio di Amministrazione
dovrebbe essere composto da una rappresen-
tanza paritaria di componenti di parte agricola
e industriale. Questo in quanto si ritiene che
entrambe le componenti debbano avere pari
dignità, a maggior ragione dove le decisioni
assunte dal Consorzio assumono forza “erga
omnes”.
– Condivisione delle scelte e delle iniziative
attuate dal Consorzio per la valorizzazione e
promozione dell’Asti e del Moscato d’Asti.
– Coinvolgimento dei Comuni e degli enti
locali per la promozione dell’Asti e del Mo-
scato d’Asti sul territorio di produzione.
Il presidente Brondelli al termine dell’in-
contro ha commentato:
”Sono molto fiducioso
che si giunga ad un buon risultato; è estremamente
positivo il fatto che tutta la parte agricola si sia
compattata su proposte condivise da tutti per stabi-
lire quale sia la strada da intraprendere per uscire
dalla crisi odierna”.
Valter Parodi
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Rilancio del Moscato: proposte unitarie dalla parte agricola
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