L'Aratro n.5 Marzo 2016 - page 19

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olo 6 kg di rame all’ettaro all’anno: non di più. Questa è una
delle principali novità introdotte nei disciplinari di produzione
integrata che le aziende che aderiscono all’Operazione 10.1.1 –
agricoltura integrata (la nuova versione della 2078, per meglio inten-
derci), devono rispettare. Oggi questo apporto massimo per ettaro
per anno è vincolo obbligatorio le aziende aderenti ai programmi
agroambientali, ma vi sono ipotesi che queste limitazioni siano in-
trodotte nelle etichette dei prodotti fitosanitari che contengono rame,
estendendo quindi il limite all’utilizzo generale del rame da parte di
tutti gli agricoltori. D’altra parte gli operatori biologici già da alcuni
anni fanno i conti con limitazioni analoghe.
La ragione della limitazione è di natura ambientale: il rame è un me-
tallo pesante che può provocare seri problemi di inquinamento. Parte
del rame distribuito cade sul terreni, in misura maggiore o minore a
seconda della dose che adoperiamo e della concentrazione nell’acqua
con cui viene distribuito, dello sviluppo vegetativo delle colture,
dell’efficienza dell’irroratrice (ulteriore motivo per la sua perfetta re-
golazione, meglio se effettuata tramite uno dei nostri centri abilitati)
e delle condizioni meteorologiche durante e successive al tratta-
mento (vento, piogge).
Questa limitazione ha effetti particolarmente problematici su colture
quali la vite, il pomodoro da industria e la patata: il rame, per la di-
fesa di queste colture da peronospora (e da altre malattie) è sempre
stato il prodotto leader.
A partire dal 2016 la limitazione prevede, come detto, un utilizzo an-
nuale di non più di 6 kg all’ettaro (appunto all’anno) di rame me-
tallo; il limite di 6 kg deve essere rispettato sommando tutte le distri-
buzioni del rame metallo contenuto nei vari fungicidi, sia quelli a
base di solo rame, sia ove il rame è presente in miscela con altre so-
stanze attive.
In pratica quali parametri considerare per il rispetto del limite? Ad
esempio per la difesa del vigneto (ma potrebbe essere anche pomo-
doro o patata) occorre effettuare questi calcoli. Occorre leggere sul-
l’etichetta di ciascun prodotto il contenuto in rame metallo.
Ad esempio: un tipo di poltiglia bordolese contiene 20 grammi di
rame metallo per ogni etto di formulato: per ogni kg di formulato
commerciale utilizzato si distribuiscono 200 grammi di rame.
Questo significa che alla dose minima di etichetta di 7 kg/ettaro di
poltiglia, ad ogni trattamento si distribuiscono 1.4 kg di rame.
Per i formulati commerciali ove il rame sia contenuto in miscela con
altre sostanze attive il calcolo è analogo: ad esempio un antiperono-
sporico oltre a una sostanza attiva sistemica (ad esempio) contiene
anche 14.19 grammi di rame metallo da ossicloruro ogni 100
grammi di formulato commerciale: alla dose massima di etichetta di
5 kg di formulato commerciale all’ettaro si distribuiscono per ogni
trattamento 709.5 grammi di rame metallico.
Semplificando il concetto, se un’azienda, magari in un’annata favore-
vole, utilizza poltiglia bordolese con 20 grammi di rame ogni 100
grammi di formulato per un totale di 3 trattamenti a 7 kg/all’ettaro
per trattamento, alternati con 3 trattamenti del prodotto sistemico
che contiene 14.19 grammi di rame metallo ogni 100 grammi di for-
mulato commerciale, in totale apporta:
7 kg x 3 trattamenti x 0.200 grammi di rame
per kg di prodotto commerciale = 4.2 kg di rame metallo
cui si aggiungono
5 kg x 3 trattamenti x 0.1419 grammi di rame
per kg di prodotto commerciale = 2.1285 kg di rame metallo
La somma di questi apporti ammonta a
4.200+2.1285=6.3285 kg di rame metallo
È stato superato il limite ammesso dai disciplinari di produzione in-
tegrata.
Occorre, quindi, cambiare strategia di difesa, andando a scegliere altri
formulati commerciali che consentano di rispettare il limite di 6
kg/ettaro/anno.
Negli ultimi anni le società fitochimiche hanno reso disponibili sali
rameici di sempre maggiore efficacia, che consentono ottimi effetti
fungicidi, assenza di fitotossicità e apporto di rame ridotto: la scelta
deve cadere verso questi formulati per poter rispettare il limite di 6
kg/ettaro/anno in modo più semplice.
Occorre anche considerare attentamente i corretti intervalli tra i trat-
tamenti, in base all’andamento climatico e allo sviluppo della vegeta-
zione e dell’uva.
I bollettini emessi quasi settimanalmente dal Condifesa e apposti
nelle bacheche comunali e nei nostri uffici saranno senz’altro un
utilissimo supporto decisionale, specialmente se verificata e di-
scussa con i nostri tecnici la migliore strategia di intervento.
Marco Visca
MAGGIO 2016
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Limitazione del rame per la difesa delle colture
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