L'Aratro n.7 Luglio-Agosto 2015 - page 4

LUGLIO/AGOSTO 2015
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………….. il sapore del Pomodoro Piemontese
15068 Pozzolo Formigaro (AL)
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SITO:
Clima: investire nella ricerca per favorire il risparmio idrico
“A
bbiamo davanti uno sce-
nario di medio periodo in-
quietante. Il cambiamento
climatico non è più qualcosa che ac-
cadrà in futuro, è già qui e sta mani-
festando i suoi effetti. Le imprese agri-
cole sono state le prime a confrontarsi
con questo problema. E non esiste, in-
fatti, altra attività umana così dipen-
dente dal clima come l’agricoltura e il
nostro Paese, non può sottrarsi a
questa sfida”.
Lo ha detto
Antonio
Boselli
, componente della Giunta
di Confagricoltura intervenendo il
10 luglio scorso a Milano al semi-
nario Edison ”La risorsa idrica e i
cambiamenti climatici. Impatti di-
retti e indiretti e le misure di adat-
tamento”.
“La presenza sul territorio di imprese
agricole attive, competitive e che pro-
ducono reddito
– ha sottolineato
Boselli –
sono fondamentali per la
protezione dell’ambiente e la salva-
guardia delle caratteristiche del no-
stro territorio. I suoli coperti di vege-
tali hanno una maggiore capacità di
infiltrazione e dei tassi di umidità più
elevati e consentono di ridurre il ri-
schio idrogeologico, mentre sui ter-
reni abbandonati la capacità di trat-
tenere l’acqua è considerevolmente
inferiore o addirittura totalmente
inesistente quando il suolo è imper-
meabilizzato”.
L'agricoltura non consuma acqua,
la usa e quella impiegata nell'uso
irriguo non fuoriesce dal ciclo
idrologico naturale. Per Confagri-
coltura la ricerca di soluzioni che
permettano un aumento della pro-
duzione, usando meno acqua, co-
stituisce una priorità cruciale per il
futuro e il sostegno delle attività
agricole va inserito nella strategia
nazionale di adattamento ai cam-
biamenti climatici. Gli agricoltori
vanno accompagnati nel processo
di efficientamento dei sistemi ir-
rigui, rafforzando la rete di forma-
zione e assistenza e incentivando
l’adeguamento e la conversione
degli impianti obsoleti.
“È necessario
– ha concluso Bo-
selli –
evitare le generalizzazioni, af-
frontando caso per caso le diverse re-
altà territoriali. In tale ottica è fonda-
mentale il ruolo delle Regioni e dei
Consorzi di bonifica e irrigazione che,
attraverso politiche mirate e gestioni
efficienti, creino un circuito positivo
che coinvolga progressivamente tutte
le aziende in comportamenti virtuosi
tesi alla razionalizzazione, all’effi-
cienza e al risparmio dell’acqua in un
quadro di certezze operative e di soli-
dità di sistema, in cui ognuno è chia-
mato a fare la sua parte”.
I
l
Programma di Sviluppo Rurale
della Re-
gione Lombardia per il periodo 2014-2020 è
stato adottato dalla Commissione europea. Il
piano vale 1,2 miliardi, di cui 499 milioni di
fondi europei. Esso focalizza l’attenzione sul so-
stegno alla competitività delle imprese agricole e
su recupero e valorizzazione degli ecosistemi. Le
risorse verranno impegnate maggiormente in
misure a favore di ristrutturazione e investimenti
(409 milioni), azioni agroambientali e di con-
trasto ai cambiamenti climatici (240,3 milioni),
silvicoltura (103,2 milioni) e aree svantaggiate
(78 milioni).
Si tratta del settimo PSR italiano a ricevere il via
libera dalle istituzioni UE. Le altre Regioni sono
il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, l’Emilia Ro-
magna, la Toscana, il Molise e la Provincia auto-
noma di Bolzano.
E il Piemonte? La risposta arriva dal direttore re-
gionale all’Agricoltura
Gaudenzio De Paoli
: “
La
Regione ha inviato alla Commissione europea per la
consultazione informale dei Servizi la proposta di
PSR 2014-2020 revisionata in base alle osservazioni
della stessa Commissione. Nel mese di agosto sono at-
tesi i risultati della consultazione, ossia le ulteriori os-
servazioni da parte dei diversi Servizi della Commis-
sione (oltre alla Direzione Generale Agricoltura, fra
le altre, la DG Ambiente, la DG Clima, la DG Inno-
vazione, la DG Regio e la DG Concorrenza)
.
Auspi-
cabilmente si potrà svolgere nei mesi di settembre e
ottobre la fase finale del negoziato, compresa la con-
sultazione del partenariato, per arrivare all’approva-
zione del PSR nell’autunno 2015
”.
Il testo della proposta del PSR piemontese è sca-
ricabile a questo indirizzo:
monte.it/agri/psr2014_20/testoNegoziato.htm”.
In sostanza il nostro PSR è ancora in alto mare,
in quanto siamo alle “consultazioni informali”.
Il 26 giugno scorso Confagricoltura Piemonte
aveva inviato all’assessore all’Agricoltura
Giorgio
Ferrero
una lettera a firma del presidente regio-
nale
Gian Paolo Coscia
per chiedere un con-
fronto sulla proposta di revisione del PSR, che
recitava: “
In riferimento al PSR 2014-2020 e alla
cospicua documentazione che ci sta pervenendo in
questi giorni su alcune misure e sulla tabella finan-
ziaria, segnaliamo che il poco tempo a disposizione
non ci permette di formulare per iscritto le necessarie
osservazioni, come vorremmo. Pertanto, riteniamo
che solo un confronto diretto, tramite il Tavolo verde
opportunamente convocato, possa consentirci di di-
scutere, approfondire ed eventualmente condividere
quanto contenuto nei documenti predisposti
”.
Dalla Regione, a questo riguardo e fino a oggi,
non sono ancora pervenute risposte. Il fatto che
il documento, seppur “informalmente”, sia stato
inviato a Bruxelles e pubblicato sul sito della Re-
gione, ci induce a pensare che l’Assessore ritenga
ormai superfluo il confronto sull’argomento.
Prendiamo atto della situazione, realisticamente,
senza nessuna polemica e speriamo in bene.
Al momento però, altre regioni si confrontano
con noi sul terreno della produzione e della
commercializzazione di prodotti agroalimentari
di qualità godendo di un vantaggio competitivo
importante, avendo già pronto uno strumento di
sostegno alle imprese che noi attenderemo an-
cora per qualche mese.
Aspettando che il PSR completi il suo percorso,
apprendiamo che è possibile, a condizione che
la Regione e in Ministero si accordino sull’op-
portunità, adottare il metodo “costi semplifi-
cati” per i contributi della prossima program-
mazione.
La pubblica amministrazione definisce tutta
una serie di costi standard e si limita al controllo
finale dei risultati raggiunti, erogando i contri-
buti sulla base di tabelle predefinite. Si tratte-
rebbe di un taglio netto alla burocrazia (e alla
possibilità di compiere errori). Presentata la do-
manda e indicati gli interventi da adottare (ac-
quisti di macchine, miglioramenti fondiari, co-
struzioni o ristrutturazione di immobili, ecc.)
non sarebbe più necessario presentare computi
metrici, business plan, eseguire controlli for-
mali su fatture e pagamenti. Le fatture dovranno
essere regolarmente emesse e tutti i pagamenti
dovranno essere regolarmente tracciati, perché
così impongono le regole fiscali, ma non sarà
più necessario, per esempio, presentare tre copie
dei preventivi per l’acquisto di ogni singola
macchina o attrezzatura e le ricevute di bonifici
bancari per dimostrare i pagamenti dei lavori ef-
fettuati.
L’amministrazione potrà sempre effettuare le
sue verifiche a campione, ma senza costringere
gli agricoltori e le organizzazioni che li assi-
stono a preparare “pacchi di carta” per ottenere
collaudi e finanziamenti.
La Commissione Europea approva il PSR in
Lombardia, mentre il Piemonte attende
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