Difesa e Diserbo del Riso

Ammesse per usi eccezionali le sostanze attive triciclazolo, pretilaclor, propanile e quinclorac
L’attuale legislazione europea e nazionale in materia di uso dei prodotti fitosanitari prevede che siano impiegabili le sostanze attive ammesse e registrate dopo una lunga serie di prove tossicologiche (sia a livello umano – per tossicologia acuta e soprattutto cronica – che a livello ambientale) volte a verificare i rischi che l’uso dei vari principi attivi può comportare.
Le sostanze attive che non rispettano i severissimi requisiti richiesti a livello europeo e nazionale non vengono ammesse e le eventuali registrazioni d’uso vengono revocate. Lo spirito che ha orientato il legislatore europeo e nazionale in questo senso di estrema prudenza è dovuto alla massima possibile limitazione dei rischi per gli operatori, per i consumatori, tra i quali principalmente i bambini, e per l’ambiente, inteso come difesa delle acque destinate al consumo umano, delle risorse naturali, degli insetti utili come le api e i pronubi, delle specie vegetali e animali in pericolo di estinzione, ecc.
Nel nostro sito www.confagricolturalessandria.it abbiamo dedicato una sezione all’analisi della situazione delle sostanze attive revocate per fornire alle aziende che intendono avvalersene uno strumento conoscitivo estremamente importante, anche viste le sanzioni che sono comminate a chi utilizzasse prodotti revocato e non più autorizzati.
La legislazione in vigore consente, in deroga, il rilascio per ragioni di emergenza fitosanitaria, da parte del Ministero della Salute, di autorizzazioni eccezionali di prodotti fitosanitari.
Si tratta di sostanze attive, con i relativi formulati commerciali, non più ammesse ma ritenute indispensabili per la difesa di alcune colture da parassiti e malerbe qualora non controllabili con mezzi alternativi o con prodotti fitosanitari registrati e pienamente utilizzabili; l’autorizzazione eccezionale riguarda, pertanto, non solo singoli principi attivi, ma specifici prodotti commerciali, e ha una durata limitata a soli 120 giorni.
Come per il 2014, anche per la corrente campagna agraria sono stati riconosciute emergenze fitoiatriche nel riso, per la difesa dal brusone (pyricularia orizae) e per la lotta al giavone.

LOTTA AL BRUSONE: è stato ammesso per situazioni di emergenza fitosanitaria l’utilizzo del formulato commerciale BEAM SYSTEM a base della sostanza attiva triciclazolo a partire dal 1 maggio 2015 fino al 29 agosto 2015; le condizioni d’uso sono quelle riportate nella nuova etichetta del prodotto, e prevedono una dose massima di 0,6 kg all’ettaro di BEAM SYSTEM, in due trattamenti da 0,3 kg/ha ciascuno (distanziati di 15-20 giorni, il primo a fine accestimento/inizio levata e il secondo 15-20 giorni dopo, comunque prima dell’emissione della pannocchia) oppure un solo trattamento a 0,6 kg/ha di BEAM SYSTEM o alla prima comparsa dei sintomi di brusone oppure nella fase di botticella della coltura.
Anche le aziende eventualmente aderenti alle misure agroambientali possono adoperare il Beam System alle dosi e secondo le modalità previste dall’etichetta che è consultabile nel file che trovate in questa pagina, nell'elenco dei prodotti ammessi.

LOTTA AI GIAVONI: contro i giavoni del riso sono stati emessi tre Decreti del Ministero della Salute per le sostanze pretilaclor, propanile e quinclorac. L’utilizzo dei prodotti con registrazione straordinaria è sempre vietato nelle aree risicole piemontesi classificate come siti della Rete ecologica europea Natura 2000, definite come SIC (Siti di interesse comunitario) e ZPS (zone di protezione speciale).

PRETILACLOR: è stato ammesso dal 1 aprile 2015 al 29 luglio 2015 il formulato commerciale RIFIT CE, utilizzabile in pre-semina del riso alla dose di 2-2,5 litri per ettaro, intervenendo un mese prima della semina, con risaia sommersa mantenendo l’acqua ferma per 4-6 giorni; in seguito tenere la risaia sommersa fino alla semina; dopo la germinazione del riso quando la coltura abbia raggiunto un’altezza di 1-3 centimetri fare un’asciutta togliendo l’acqua per 3-4 giorni, ristabilendone, poi, il livello.
Il RIFIT CE è utilizzabile in alternativa post-emergenza con riso alla prima foglia vera su risaie in asciutta alla dose di 2 litri per ettaro.
L’uso del RIFIT CE alle dosi e secondo le modalità previste dall’etichetta (pubblicata sul nostro sito internet) è vietato nelle aree SIC e ZPS della Rete natura 2000.

PROPANILE: con il Decreto Dirigenziale 5 marzo 2015 è stato autorizzato l’impiego dei seguenti prodotti fitosanitari a base di propanile per combattere le infestanti del riso in post-emergenza:
DIRIS NOVEL FLO 2015
PANIL NOVEL FLO 2015
STAM NOVEL FLO 2015
Questi tre formulati commerciali autorizzati, tutti contenenti 480 grammi/litro di propanile, sono ammessi alla dose di 1 litro per ettaro in miscela con altri principi attivi che ne coadiuvano e ne completano l’azione (MCPA, triclopyr …) ed aggiungendo bagnante alla miscela erbicida. Il trattamento può essere ripetutocon le stesse dosi e modalità a distanza di almeno 15 giorni dalla prima applicazione. Possono essere effettuati un massimo di 2 interventi per ciclo colturale con prodotti autorizzati contenenti propanile.
L’intervallo di sicurezza è di 30 giorni dalla raccolta.
L’etichetta contiene anche altre avvertenze, quali utilizzare volumi di acqua da 200 a 500 litri ettaro, mantenere la barra a 50 centimetri di altezza dal suolo, distribuendo l’erbicida su risaia in asciutta (di norma è sufficiente togliere l’acqua 3-4 giorni prima del trattamento), intervenendo su infestanti non umide di rugiada, per cui non si dovrà intervenire nelle prime ore del mattino o di sera. L’asciutta deve essere mantenuta per almeno 24 ore dopo il trattamento: quindi si potrà riprendere la sommersione che dovrà essere mantenuta per 6-8 giorni il più alto possibile, in relazione allo sviluppo del riso. Quindi l’altezza dell’acqua potrà essere abbassata, ma mantenuta a un livello sufficiente per contrastare nuove emersioni delle infestanti. Infine occorre evitare di trattare nel caso si preveda una pioggia entro 6-8 ore dopo il trattamento.
L’autorizzazione è stata concessa per un periodo di 120 giorni dal 1 aprile al 29 luglio 2015.
Qui sotto nell'elenco dei prodotti ammessi si trovano le etichette dei prodotti.
L’uso dei prodotti a base di propanile alle dosi e secondo le modalità previste dall’etichetta è vietato nelle aree SIC e ZPS della Rete natura 2000.


QUINCLORAC: con il Decreto di autorizzazione in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria 13490 del 9 aprile 2015 è stato autorizzato l’impiego del FACET 25 FL per la lotta ai giavoni del riso fino al 6 agosto 2015.
Il FACET 25 FL deve essere applicato su risaia asciutta ma con terreno da umido fino alla saturazione, in post emergenza, non da solo, ma in miscela con erbicidi a differente meccanismo d’azione.
La dose è stata fissata in 1.2 – 1.5 litri per ettaro in 200-500 litri di acqua, a partire dalla 2° foglia del riso e con giavoni compresi tra 1 foglia e inizio accestimento.
Dopo il trattamento con FACET 25 FL la risaia deve essere mantenuta asciutta per 2-5 giorni e quindi può essere sommersa molto lentamente, mantenendo un livello di acqua di 4-5 centimetri, limitando per 4-5 giorni il movimento di acqua, reintegrandone il livello solo per perdite dovute a percolazione.
L’uso del FACET 25 FL, a base di quinclorac alle dosi e secondo le modalità previste dall’etichetta è vietato nelle aree SIC e ZPS della Rete natura 2000.

Scadrà il 25 giugno 2015 la deroga per usi eccezionali del prodotto fungicida biologico CERALL, a base del microrganismo Pseudomonas chlororaphis (ceppo MA342) impiegato per la concia industriale del riso contro numerose specie di Fusarium, Septoria e Helmintorsporium. Questo fungicida è ammesso anche in agricoltura biologica. La Regione Piemonte, in considerazione delle autorizzazioni straordinarie concesse ai formulati commerciali RIFIT CE, DIRIS NOVEL FLO 2015, PANIL NOVEL FLO 2015, STAM NOVEL FLO 2015 e FACET 25 FL ha autorizzato l’impiego di questi prodotti sulla coltura del riso in deroga alle norme tecniche di produzione integrata 2015. Infine, si ricorda che l’attenta lettura delle etichette e la registrazione dei vari interventi con i prodotti fitosanitari sui registri dei trattamenti oltre ad essere un obbligo di legge, è buona norma per effettuare trattamenti nelle migliori condizioni ottenendo migliore efficacia.
Questo, in abbinamento a quel fondamentale intervento di controllo funzionale e di regolazione dell’irroratrice; ma di questo argomento tratteremo in un’apposita sezione di questo sito in preparazione.

Pubblichiamo qui sotto le schede tecniche dei prodotti ammessi e le deroghe territoriali di riferimento.